Lo Scriba e la Farfalla_IL MONDO IN GUERRA
20 October 2024

Lo Scriba e la Farfalla_IL MONDO IN GUERRA

Lo Scriba e la Farfalla. Storie e immagini del tempo della fine
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Il mondo in guerra, il tempo accelerato e il disertare del presente

Nel primo episodio di Lo Scriba e la Farfalla, curato dal Professor Paolo Vernaglione Berardi, affronteremo le grandi questioni che segnano il nostro tempo, con uno sguardo che spazia dalla storia antica alla modernità, fino alle tensioni geopolitiche odierne.

1. Il mondo in guerra

La puntata si apre con un'analisi delle differenze tra la guerra nel mondo antico, la modernità e il presente. Partendo dalla riflessione sulla tecnica di Günther Anders nel suo celebre testo L'uomo è antiquato, ci si concentra sull'idea che storia ed esperienza, un tempo interconnesse, oggi si stanno separando. Il tempo accelerato della tecnica contemporanea erode il tempo storico, trasformando il mondo in una macchina che ha ormai distrutto la configurazione statale-nazionale dell’età contemporanea. Da qui si esplora la crisi del dominio statunitense, l’ascesa dei BRICS, e la fragilità dell'Unione Europea, offrendo un quadro della geopolitica mondiale attuale.

2. Il tempo della fine

Il secondo tema ruota attorno alla crisi antropologica, sociale e culturale che stiamo vivendo: il "tempo della fine". Questo non è la fine dei tempi, ma piuttosto ciò che resta dopo la "catastrofe" dell'umanesimo e dell'illuminismo. Il professor Vernaglione Berardi approfondisce il concetto del "tempo che resta" come un periodo in cui tutte le certezze si frantumano e il passato non offre più una guida chiara per il futuro.

3. Disertare il mondo

La terza parte dell'episodio si concentra sulla necessità delle nuove generazioni di disertare il mondo attuale. Ma disertare, in questo contesto, non significa fuggire o abbandonare il mondo. Significa piuttosto rimanere nel mondo, ma senza accettarne le logiche e le regole dominanti. È un invito a vivere da "nomadi", riprendendo la strategia messianica di "essere nel mondo ma non del mondo". Questa è vista come l'unica possibile via d'azione per coloro che cercano di cambiare lo stato delle cose, lottando da una posizione di rifiuto e dissidenza.