< Giudici 9

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[1] Abimelech, figlio di Gedeone, andò a Sichem, dove viveva la famiglia di sua madre, e suggerì a tutti i suoi parenti
[2] di fare ai ricchi proprietari della città questa proposta: "Che cosa sarebbe meglio per voi? Avere come capi i settanta figli di Gedeone o averne uno solo? Ricordatevi che solo Abimelech è del vostro stesso sangue".
[3] I familiari di sua madre riferirono quelle parole ai proprietari di Sichem. Essi decisero di mettersi dalla parte di Abimelech, perché, dicevano, era loro fratello.
[4] Presero settanta pezzi d' argento dal tempio di Baal-Berit e glieli consegnarono. Con quel denaro Abimelech organizzò una banda di vagabondi e avventurieri disposti a seguirlo.
[5] Andò a Ofra, nella casa di suo padre, e massacrò i settanta figli di Gedeone tutti sulla stessa pietra. Di essi si salvò solo il più piccolo, Iotam, che si era nascosto.
[6] Tutti i proprietari di Sichem e tutta Bet-Millo si radunarono e si recarono alla quercia della Stele che si trova in città. Là proclamarono re Abimelech.
[7] Quando Iotam venne a saperlo, salì sulla cima del monte Garizim e gridò verso di loro: "Ascoltatemi, o proprietari di Sichem, e Dio ascolterà voi.
[8] Un giorno gli alberi decisero di scegliersi un re. Andarono dall' ulivo e gli chiesero: "Vuoi essere il nostro re?".
[9] Ma l' ulivo rispose: "Dovrei smettere di produrre l' olio con il quale si onorano gli dèi e gli uomini, per fare il re degli alberi?".
[10] Gli alberi si rivolsero al fico. Gli chiesero: "Vuoi essere il nostro re?"
[11] Ma il fico rispose: "Dovrei smettere di dare i miei frutti dolci e gustosi, per fare il re degli alberi?"
[12] Gli alberi dissero allora alla vite: "Dai! Sii tu il nostro re!".
[13] Ma la vite rispose: "Dovrei smettere di produrre il vino, che dà gioia agli dèi e agli uomini, per fare il re degli alberi?".
[14] Infine gli alberi tutti insieme dissero a un cespuglio di spine: "Coraggio! Sii tu il nostro re!".
[15] Il cespuglio rispose: "Se davvero volete farmi re, venite, riparatevi alla mia ombra! Ma se non siete sinceri, dal mio cespuglio uscirà un fuoco che brucerà anche i maestosi cedri del Libano!".
[16] Poi, Iotam continuò: "Ora voi avete fatto re Abimelech. Siete stati onesti e leali? Avete rispettato la memoria di mio padre Gedeone? Avete trattato la sua famiglia come egli meritava per quello che ha fatto?
[17] Mio padre ha combattuto per voi e ha rischiato la vita per salvarvi dai Madianiti.
[18] Oggi vi siete ribellati contro la famiglia di mio padre, avete ucciso i suoi figli, tutti e settanta su una sola pietra. E Abimelech, figlio della serva di mio padre, lo avete fatto re solo perché è vostro parente.
[19] Ebbene, se quello che avete fatto oggi è onesto e leale nei confronti di Gedeone e della sua famiglia, allora vi auguro che siate contenti di Abimelech, e che Abimelech sia contento di voi.
[20] Ma se non è così, vi auguro che da Abimelech esca un fuoco e bruci i proprietari di Sichem e Bet-Millo; e che un fuoco esca dai proprietari di Sichem e Bet-Millo e bruci Abimelech!".
[21] Poi, Iotam corse via: andò a vivere a Beer, lontano da suo fratello Abimelech.
[22] Abimelech restò al comando d' Israele per tre anni.
[23] Poi Dio fece diventare nemici Abimelech e i proprietari di Sichemi. Essi si ribellarono contro di lui.
[24] Questo accadde perché Abimelech e i proprietari di Sichem dovevano scontare il delitto di cui erano responsabili: Abimelech aveva ucciso i settanta figli di Gedeone, suoi fratelli, e i proprietari di Sichemi lo avevano spinto a farlo.
[25] I proprietari di Sichemi mandarono alcuni uomini sulle cime delle montagne per tendere imboscate a danno di Abimelech. Essi rapinavano tutti quelli che passavano per quella strada. Abimelech venne a saperlo.
[26] Nel frattempo un certo Gaal, figlio di Ebed, era venuto a Sichemi con i suoi fratelli e aveva conquistato la fiducia dei proprietari del luogo.
[27] Una volta andarono nelle loro vigne, vendemmiarono e pigiarono l' uva. Poi organizzarono una festa: si recarono al tempio del loro dio, si misero a mangiare e a bere e finirono per parlar male di Abimelech.
[28] Gaal, figlio di Ebed, disse: "Che cosa c' entra Abimelech con Sichemi? Chi è poi Abimelech? è solo il figlio di Gedeone! E chi è mai Zebul? è soltanto uno che prende ordini da lui! Perché dovete stare sottomessi a lui? Siate invece fedeli a Camor, il fondatore della nostra città!
[29] Se fossi io il capo di questa città, scaccerei subito Abimelech. Anzi gli direi di rafforzare le sue truppe e di prepararsi a combattere".
[30] Zebul, il comandante della città, venne a sapere quello che aveva detto Gaal, figlio di Ebed, e andò su tutte le furie.
[31] Di nascosto, mandò messaggeri a dire ad Abimelech: "Gaal è venuto a Sichem con i suoi fratelli e incita la città a ribellarsi contro di te.
[32] Muoviti stanotte con i tuoi uomini; nascondetevi nella campagna.
[33] Domattina alzatevi al levar del sole e preparatevi ad attaccare la città. Quando Gaal e i suoi uomini usciranno per marciare contro di te, tu potrai prenderli di sorpresa e li tratterai come si meritano".
[34] Quella stessa notte Abimelech partì con i suoi uomini. Vicino a Sichem si divisero in quattro gruppi e si nascosero.
[35] Il mattino seguente, quando Gaal, figlio di Ebed, uscì dalla porta della città, Abimelech e le sue truppe saltarono fuori dai nascondigli.
[36] Gaal li vide e disse a Zebul: - Guarda: c' è della gente che scende dall' alto delle montagne. Zebul gli rispose: - Non sono persone. Sono solo ombre delle montagne.
[37] Gaal disse di nuovo: - Guarda! Una schiera scende dal colle dell' Ombelico e un' altra segue la strada della quercia dei Maghi.
[38] Zebul gli disse: - Dov' è finita la tua boria? Dicevi: "Chi è Abimelech? Perché dobbiamo stargli sottomessi?". Eccoli là quelli che hai trattato con tanto disprezzo. Va' a combatterli!
[39] Gaal, alla testa dei proprietari di Sichem, uscì ad attaccare Abimelech,
[40] ma egli lo costrinse a fuggire verso la città. Lungo la strada fino alla porta, i morti e i feriti furono moltissimi.
[41] Poi Abimelech si stabilì ad Aruma, e Zebul scacciò da Sichem Gaal e i suoi fratelli e proibì loro di tornare.
[42] Abimelech venne a sapere che il giorno dopo gli abitanti di Sichem dovevano andare nei campi.
[43] Prese i suoi uomini, li divise in tre gruppi; li fece nascondere e tese un agguato nei campi. Quando videro gli abitanti uscire dalla città, si mossero e li attaccarono.
[44] Abimelech avanzò rapidamente con il suo gruppo e prese posizione all' ingresso della città, mentre gli altri due gruppi piombarono su quelli che erano nei campi e li uccisero.
[45] Abimelech combatté per tutta la giornata e infine conquistò Sichem. Massacrò gli abitanti, rase al suolo la città e cosparse le sue rovine di sale.
[46] Ma i proprietari della torre di Sichem, appena furono informati, si rifugiarono nel sotterraneo del tempio di El-Berit.
[47] Quando Abimelech seppe che si erano rifugiati là,
[48] salì con i suoi uomini sul monte Zalmon. Prese l' ascia, tagliò il ramo di un albero e se lo caricò sulle spalle. Poi disse ai suoi uomini: "Svelti! Fate anche voi come me".
[49] Ognuno tagliò un ramo, seguirono Abimelech, ammucchiarono i rami contro il sotterraneo e lo incendiarono. Il sotterraneo bruciò con tutti quelli che erano dentro. Morirono tutti gli abitanti della torre di Sichem, circa mille persone tra uomini e donne.
[50] In seguito Abimelech marciò contro la città di Tebez: l' assediò e la conquistò.
[51] In mezzo alla città c' era una torre fortificata. I proprietari e gli abitanti della città, uomini e donne, erano corsi a rifugiarsi nella torre. Si erano barricati dentro ed erano saliti sulla terrazza.
[52] Quando Abimelech andò ad attaccare la torre, si avvicinò alla porta per incendiarla.
[53] Ma una donna buttò giù la pietra di una macina sulla sua testa e gli fracassò il cranio.
[54] Abimelech chiamò subito il ragazzo che portava le sue armi e gli ordinò: "Prendi la mia spada e uccidimi! Così nessuno potrà dire che sono stato ucciso da una donna". Il ragazzo lo colpì e Abimelech morì
[55] Quando gli Israeliti videro che era morto, tornarono tutti alle loro case.
[56] Così Dio fece scontare ad Abimelech il male commesso contro suo padre, quando aveva ucciso i suoi settanta fratelli.
[57] Dio punì anche gli abitanti di Sichem per il male che avevano fatto. Si avverò allora la maledizione che Iotam, figlio di Gedeone, aveva pronunziato contro di loro.