< Giobbe 9

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[1] Giobbe ricominciò a dire:
[2] "Certo, l' uomo non può spuntarla con Dio!
[3] Come può discutere con lui e dare una sola risposta alle sue mille domande?
[4] Egli è potente e sa tutto. Chi lo ha mai contrastato senza perire?
[5] Dio smuove le montagne e non se ne accorgono, quando è in collera le mette sottosopra.
[6] Egli fa tremare la terra, scuote le sue colonne
[7] Al suo comando il sole non sorge e le stelle non brillano.
[8] Egli stende i cieli da solo e cammina sulle onde del mare;
[9] fa le costellazioni e tutte le stelle del cielo.
[10] Egli fa cose grandi e stupende, meraviglie senza fine:
[11] mi passa accanto e non lo vedo, anche se mi è vicino, non lo riconosco.
[12] Prende quel che vuole e nessuno lo può fermare, nessuno gli può dire: "Che cosa fai?".
[13] Dio non trattiene la sua ira, tutti i suoi nemici sono sotto i suoi piedi.
[14] "Come potrei io rispondergli? Con quali parole potrei contrastarlo?
[15] Anche se ho ragione, non rispondo. Al mio giudice chiedo solo pietà.
[16] Anche se mi risponde quando lo chiamo, non credo però che voglia ascoltare la mia preghiera;
[17] anzi, mi travolge come una tempesta e senza motivo aumenta le mie ferite,
[18] non mi lascia respirare, mi riempie di amarezza.
[19] Quanto a forza, Dio è più forte di me. Se parliamo di giustizia, chi può trascinarlo in tribunale?
[20] Anche se ho ragione, le mie parole mi tradiscono, egli mi fa apparire colpevole.
[21] Non capisco più se sono innocente, ormai sono stanco di vivere.
[22] Tanto è lo stesso! L' ho sempre detto: Dio distrugge sia l' innocente sia il colpevole.
[23] Se la gente muore per un disastro improvviso, della disgrazia dell' innocente egli se la ride.
[24] Se il governo del paese è in mano d' un malvagio, chi altro se non Dio mette i paraocchi ai giudici?
[25] "I miei giorni scorrono come vento, fuggono senza portare niente di buono;
[26] scivolano veloci come barche leggere, come un' aquila che piomba sulla preda.
[27] Anche se dico: "Basta, non voglio più lamentarmi! Voglio cambiare ed essere contento!",
[28] tutti i miei mali mi fanno paura e so che Dio non mi tratta da innocente.
[29] Se devo essere condannato ad ogni costo, perché faticare inutilmente?
[30] A che serve lavarmi e pulirmi ben bene con acqua abbondante,
[31] poi Dio mi butta nel fango e faccio schifo ai miei stessi vestiti?
[32] Dio non è un uomo come me, non posso rispondergli, né citarlo in tribunale.
[33] non esiste un arbitro che possa decidere tra noi,
[34] per togliermi di dosso il bastone di Dio e liberarmi dal suo terrore.
[35] Solo allora parlerei senza paura. Poiché non è così, devo vedermela da solo.