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< Giobbe
11
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[1]
A questo punto, il terzo amico di Giobbe, Zofar, originario di Naama, disse:
[2]
"Nessuno risponde a tutto quel che Giobbe ha detto? Uno ha ragione soltanto perché parla molto?
[3]
Tu, Giobbe, vorresti tapparci la bocca con le tue chiacchiere. Pretendi di insultarci, e noi dovremmo stare zitti?
[4]
Tu dici: "I miei ragionamenti sono giusti; io sono innocente davanti a Dio".
[5]
Io vorrei che Dio parlasse, che ti rispondesse a dovere.
[6]
Che ti rivelasse i segreti della sapienza, troppo profondi per la mente umana. Allora capiresti: Dio dimentica una parte delle tue colpe.
[7]
"Puoi conoscere l' immensità di Dio, o scoprire la sua grandezza?
[8]
Tu non puoi fare niente! Dio è al di sopra dei cieli, raggiunge le profondità della terra, e tu non sai fin dove.
[9]
La sua immensità è più grande della terra, più vasta del mare.
[10]
Se Dio afferra e imprigiona qualcuno e poi lo trascina in tribunale, nessuno glielo può impedire.
[11]
Dio conosce gli uomini che non valgono niente, vede il peccato che l' uomo non distingue.
[12]
Lo stupido può mettere giudizio, come un puledro selvatico può essere addomesticato.
[13]
"Se tu, Giobbe, metti la testa a posto, se innalzi a Dio le tue mani;
[14]
se prima le purifichi dal male che hanno fatto e scacci la disonestà dalla tua casa,
[15]
allora potrai camminare a testa alta, sicuro di te, non avrai più paura di nulla.
[16]
Dimenticherai i tuoi affanni, e saranno per te acqua passata;
[17]
più del sole a mezzodì splenderà la tua vita, i momenti più neri saranno chiari come l' alba.
[18]
Ti sentirai sicuro perché avrai speranza, Dio ti proteggerà e ti riposerai tranquillo;
[19]
ti coricherai e nessuno ti spaventerà, anzi, molti ti aduleranno.
[20]
I malvagi, invece, resteranno delusi; non avranno più alcun rifugio e la morte sarà l' unica loro speranza".
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