< Geremia 10

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[1] Ascoltate il messaggio del Signore, popolo d' Israele.
[2] Egli dice: "Non imitate il modo di vivere delle altre nazioni: esse sono atterrite da fenomeni insoliti che accadono in cielo, ma voi non dovete averne paura.
[3] La religione degli altri popoli non vale niente. Essi tagliano un pezzo di legno nel bosco, l' intagliatore lo lavora con lo scalpello;
[4] poi lo ricoprono d' oro e d' argento, lo fissano con chiodi a colpi di martello perché non cada.
[5] Questi idoli sono come spaventapasseri in un campo di cocomeri: non possono parlare. Devono essere trasportati perché non possono camminare. Non abbiate paura: non fanno alcun male, ma non possono nemmeno fare alcun bene".
[6] Nessuno è come te, Signore! Tu sei grande, grande e potente è il tuo nome!
[7] Chi non ti renderà onore, re delle nazioni? Tu solo lo meriti. Non c' è nessuno come te in tutti i regni, tra tutti i saggi delle nazioni.
[8] Tutti sono stupidi e sciocchi: vanno a lezione dagli idoli di legno!
[9] Li fanno ricoprire dagli orefici con lamine d' argento importato da Tarsis e con oro fatto venire da Ufaz. Li fanno rivestire da abili artisti con stoffe costose rosse e viola.
[10] Ma tu, Signore, sei il vero Dio, sei tu il Dio vivente, tu sei re per sempre. Quando sei sdegnato, la terra trema, le nazioni non resistono al tuo furore.
[11] Voi direte alle nazioni straniere: "I vostri dèi non hanno fatto il cielo e la terra. Perciò dovranno scomparire dalla faccia della terra, da ogni regione che è sotto il cielo".
[12] Il Signore potente ha formato la terra, con la sua sapienza ha creato il mondo, ha disteso il cielo con la sua intelligenza.
[13] Al suo comando le acque si accumulano in cielo. Egli fa salire le nuvole dall' estremità della terra, scatena temporali con lampi e pioggia e sprigiona il vento impetuoso.
[14] Allora tutti gli uomini restano stupiti, non capiscono. Quelli che fabbricano idoli provano grande vergogna perché le loro statue risultano false, prive di vita.
[15] Sono oggetti inutili, degni solo di disprezzo.
[16] Il Signore li farà sparire, quando se li troverà davanti. Il Dio di Giacobbe non è come quelli! Egli ha fatto ogni cosa, e ha scelto Israele come suo popolo. Il suo nome è: il Signore dell' universo.
[17] Abitanti di Gerusalemme, siete in stato d' assedio! Raccogliete tutte le vostre cose.
[18] Così ha detto il Signore: "Questa volta scaccerò via tutti gli abitanti di questa terra. Non ci sarà scampo per nessuno".
[19] Allora il popolo grida: "Siamo colpiti a morte, la nostra ferita non può guarire! Noi invece pensavamo che fosse cosa da poco, un dolore sopportabile!
[20] Le nostre tende sono sfasciate, le loro corde sono rotte. I nostri figli sono andati lontano: non c' è più nessuno che pianti i paletti della tenda e rialzi i teloni.
[21] I nostri governanti hanno perso la testa, non cercano più il Signore come loro guida. Per questo hanno sbagliato tutto e hanno portato il popolo alla rovina".
[22] Attenzione! Sono giunte notizie! Un popolo del nord è in subbuglio: il suo esercito viene per ridurre le città di Giuda a un deserto abitato solo da sciacalli.
[23] Signore, ho capito! Nessuno sa scegliere la giusta via, nessuno sa decidere bene per la propria vita.
[24] Correggi il tuo popolo, Signore, ma non essere troppo duro con noi. Non trattarci con ira: per noi sarebbe la fine!
[25] Rivolgi la tua collera contro queste nazioni. Esse non ti riconoscono come Dio e non ti invocano. Hanno distrutto completamente il tuo popolo e hanno devastato il tuo territorio.