< Esodo 18

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[1] Ietro sacerdote di Madian e suocero di Mosè, sentì parlare di quel che Dio aveva fatto per Mosè e per il suo popolo Israele. Venne a sapere che il Signore li aveva fatti uscire dall' Egitto.
[2] (Quando Mosè aveva rimandato sua moglie Zippora, Ietro l' aveva accolta
[3] con i due figli che Mosè aveva avuto da lei. Il primo si chiamava Ghersom (Emigrato), perché Mosè aveva detto: "Sono un emigrato in terra straniera";
[4] il secondo Eliezer (Il mio Dio mi soccorre), perché Mosè aveva detto: "Il Dio di mio padre mi è venuto in aiuto e mi ha liberato dalla prepotenza del faraone").
[5] Ietro dunque, con i figli e la moglie di Mosè, venne da lui nel deserto, dove era accampato, presso la montagna di Dio.
[6] Mandò a dire a Mosè: "Sono tuo suocero Ietro e vengo a trovarti accompagnato da tua moglie e dai tuoi due figli!".
[7] Mosè andò incontro al suocero, si inchinò profondamente davanti a lui e lo abbracciò. Si scambiarono notizie sulla loro salute, poi entrarono nella tenda.
[8] Mosè raccontò al suocero tutto quel che il Signore aveva fatto per Israele contro il faraone e gli Egiziani, le difficoltà che avevano trovato lungo il cammino, e dalle quali il Signore li aveva liberati.
[9] Ietro si rallegrò per tutto il bene che il Signore aveva fatto agli Israeliti liberandoli dalla dominazione degli Egiziani
[10] e disse: "Sia benedetto il Signore che vi ha liberati dalla dominazione degli Egiziani e del faraone!
[11] Ora riconosco che il Signore è più grande di tutti gli dèi: ha liberato il suo popolo dal potere degli Egiziani, proprio quando questi lo maltrattavano".
[12] Poi Ietro, suocero di Mosè, offrì a Dio un sacrificio completo e altre offerte. Aronne e tutti gli anziani d' Israele vennero e fecero un banchetto alla presenza di Dio in compagnia del suocero di Mosè.
[13] Il giorno dopo Mosè cominciò a esaminare in giudizio le questioni del popolo. Dal mattino fino a sera c' era gente da lui.
[14] Quando Ietro vide tutto quel che Mosè aveva da fare per il popolo, gli disse: - Perché fai così? Perché giudichi da solo, costringendo il popolo ad attendere da mattino a sera?
[15] Mosè rispose al suocero: - Il popolo mi cerca per conoscere la volontà di Dio.
[16] Quando c' è qualcosa tra loro, vengono da me. Io esamino i loro problemi e faccio conoscere le leggi e gli insegnamenti di Dio.
[17] Suo suocero riprese: - Non va bene fare così!
[18] Tu e la tua gente finirete per crollare! è un compito troppo pesante per te; non puoi farcela da solo!
[19] Ascolta, voglio darti un consiglio e Dio sia con te! Sta' davanti a Dio in nome del popolo per presentargli i vari problemi.
[20] Spiegherai alla gente le leggi e gli insegnamenti di Dio; indicherai loro la via da seguire e quel che devono fare.
[21] Per il resto sceglierai tra tutto il popolo uomini seri, rispettosi di Dio, uomini che amano la verità e non si lasciano corrompere. Li porrai come responsabili di gruppi di mille, di cento, di cinquanta e dieci persone.
[22] Essi dovranno risolvere le questioni del popolo in ogni circostanza. Presenteranno a te soltanto le questioni importanti; le altre, le regoleranno da soli. Così il tuo compito sarà meno pesante perché essi lo porteranno con te.
[23] Se tu fai così - e se questo è volontà del Signore - potrai resistere, e anche tutta questa gente andrà avanti sicura.
[24] Mosè diede retta al suocero e fece quel che gli aveva suggerito.
[25] Scelse, dunque, fra tutti gli Israeliti uomini capaci e li pose a capo del popolo, come responsabili di gruppi di mille, di cento, di cinquanta e di dieci persone.
[26] Essi giudicavano le questioni del popolo in ogni circostanza: quelle difficili le presentavano a Mosè e regolavano da soli tutte le altre.
[27] Poi Mosè salutò il suocero, che tornò nella sua terra di Madian.