< Daniele 9

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[1] Dario, figlio di Serse, appartenente alla dinastia dei Medi, governava il regno di Babilonia.
[2] Nel primo anno del suo regno, io, Daniele, studiavo i libri sacri e cercavo di capire il significato di quel che il Signore aveva comunicato al profeta Geremia, cioè i settant' anni durante i quali Gerusalemme doveva rimanere distrutta.
[3] Cominciai anche a digiunare e, vestito di sacco, con la testa coperta di cenere mi rivolsi al Signore Dio per pregarlo e supplicarlo.
[4] Pregai il Signore, mio Dio, e riconobbi i peccati dicendo: "Signore Dio, tu sei grande e tremendo, tu mantieni la tua alleanza con quelli che ubbidiscono ai tuoi comandamenti e sei fedele con quelli che ti amano.
[5] Noi non ti abbiamo ubbidito, abbiamo peccato e siamo colpevoli; ci siamo ribellati contro di te, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi.
[6] Non abbiamo dato ascolto ai tuoi servi, i profeti, che hanno parlato da parte tua ai nostri re, ai nostri capi, ai nostri padri e al popolo tutto.
[7] Tu solo, Signore, sei giusto! Anche oggi dobbiamo solo vergognarci, noi abitanti di Gerusalemme, popolo di Giuda e tutti gli altri Israeliti, vicini o lontani, dispersi nelle nazioni dove tu ci hai cacciati a causa della nostra infedeltà verso di te.
[8] "Sì, Signore, noi siamo pieni di vergogna: noi, i nostri re, i nostri capi e i nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te!
[9] Ma tu, Signore, nostro Dio, nella tua benevolenza, perdonaci, anche se noi ci siamo ribellati contro di te!
[10] Noi non ti abbiamo ascoltato quando ci chiedevi di ubbidire alle leggi che tu ci hai comunicato per mezzo dei tuoi servi, i profeti.
[11] Tutto il popolo d' Israele ha violato la tua legge e si è allontanato per non ascoltare le tue parole. Allora la maledizione scritta nella legge di Mosè, tuo servo, si è riversata sopra di noi, perché ti abbiamo disubbidito.
[12] Tu hai realizzato contro di noi e contro i capi che ci governavano quel che avevi annunziato: hai mandato su di noi a Gerusalemme disgrazie tali che non si sono viste in nessun' altra parte.
[13] Quelle disgrazie ci sono arrivate proprio com' è scritto nella legge di Mosè; e noi, Signore nostro Dio, non ti abbiamo supplicato, non ci siamo allontanati dai nostri peccati e non abbiamo seguito la tua verità.
[14] Perciò hai voluto mandare su di noi queste disgrazie. Perché tu, Signore, nostro Dio, sei giusto in tutto quel che fai, ma noi non abbiamo ascoltato le tue parole.
[15] "Signore, nostro Dio, tu hai mostrato la tua potenza facendo uscire il tuo popolo dall' Egitto e ti sei fatto una fama che dura fino ad oggi; noi invece non ti abbiamo ubbidito e siamo colpevoli.
[16] Rinnova, Signore, i tuoi benefici. Allontana la tua ira da Gerusalemme, la tua città, il tuo monte santo. A causa delle nostre colpe e dei peccati dei nostri padri, le nazioni che ci circondano coprono di insulti Gerusalemme e il tuo popolo.
[17] Ascolta, Signore, nostro Dio, la mia preghiera e la mia supplica. Per amor tuo, guarda con bontà il tuo santuario devastato.
[18] Mio Dio, ascoltami, e guarda attentamente: vedi la rovina della nostra città, di questa città a te consacrata. Ti presentiamo le nostre suppliche ma non contiamo sui nostri meriti bensì sul tuo amore infinito.
[19] Signore, ascoltaci! Signore, perdonaci! Signore, guardaci! Per amor tuo, Dio mio, intervieni presto in favore di questa città e di questo popolo a te consacrato".
[20] Stavo ancora pregando: confessavo i miei peccati e quelli del mio popolo Israele, rivolgevo al Signore, mio Dio, le mie suppliche per la sua santa montagna.
[21] In quello stesso momento l' angelo Gabriele che mi era apparso nella mia precedente visione, si accostò a me, volando rapidamente, nell' ora in cui si offre il sacrificio della sera.
[22] Mi disse: "Daniele, sono venuto per aiutarti a comprendere.
[23] Dal momento in cui hai cominciato a supplicare Dio, egli ha pronunziato un messaggio che io sono venuto a comunicarti, perché egli ti ama. Sforzati dunque di comprendere questo messaggio e di cogliere il significato della tua visione.
[24] "Per il tuo popolo e per la città santa è stato fissato un tempo di settanta periodi di sette anni. Questo tempo è necessario perché termini la disubbidienza, cessino le colpe e i peccati siano perdonati, la giustizia eterna si manifesti, le visioni e le profezie si realizzino e il Luogo Santissimo sia di nuovo consacrato.
[25] Ecco quel che tu devi sapere e comprendere: dal momento in cui è stato pronunziato il messaggio che riguarda il ritorno dall' esilio e la ricostruzione di Gerusalemme fino all' apparizione di un condottiero consacrato devono passare sette periodi di sette anni e sessantadue periodi di sette anni; questo ritorno dall' esilio e questa ricostruzione della città e delle fortificazioni si faranno in tempi difficili.
[26] Al termine di questi sessantadue periodi, un uomo consacrato sarà eliminato senza che alcuno lo difenda. Poi verrà un condottiero con il suo esercito per distruggere la città e il santuario. La fine arriverà come un torrente in piena. Sino alla fine ci sarà una guerra di devastazione, com' è stato deciso da Dio.
[27] Durante l' ultimo periodo di sette anni, questo condottiero confermerà un patto per un gran numero di persone. E a metà della settimana, farà cessare anche i sacrifici e le offerte, porrà sull' altare un idolo orribile, finché la fine decretata non si abbatterà su questo devastatore".