< Zaccaria 1

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[1] Nel secondo anno del regno di Dario, durante l' ottavo mese, il Signore parlò al profeta Zaccaria, figlio di Barachia e nipote di Iddo.
[2] Gli ordinò di riferire agli Israeliti queste parole: "Io, il Signore dell' universo, mi sono veramente adirato con i vostri antenati.
[3] Ma voi ritornate da me e io ritornerò da voi. Lo prometto io, il Signore dell' universo.
[4] Non siate come i vostri antenati. A quei tempi i profeti riferirono loro le mie parole. Essi dicevano: "Il Signore dell' universo vi ordina di rinunziare al vostro comportamento perverso e alle vostre azioni malvagie". Ma essi non hanno voluto ascoltarmi né ubbidirmi.
[5] Ora i vostri antenati non ci sono più, come pure quei profeti.
[6] Eppure le mie parole e i miei ordini, trasmessi attraverso i miei servi, i profeti, hanno alla fine convinto i vostri antenati ed essi hanno cambiato vita e hanno riconosciuto che io, il Signore dell' universo, li avevo trattati come avevo minacciato, come il loro comportamento e le loro azioni meritavano".
[7] Nel secondo anno del regno di Dario, il ventiquattresimo giorno dell' undicesimo mese, il mese di Sebat, il Signore diede un messaggio al profeta Zaccaria, figlio di Barachia e nipote di Iddo. Questo è il racconto di Zaccaria.
[8] Questa notte ho avuto una visione. Ho visto un uomo su un cavallo rosso: stava fra piante di mirto, in una valle profonda. E dietro a lui c' erano altri cavalli rossi, grigi e bianchi.
[9] Io domandai: - Mio signore, che cosa rappresentano quei cavalli? L' angelo incaricato di parlarmi rispose: - Ti mostrerò che cosa significano.
[10] E, dai mirti dove si trovava, aggiunse: - Il Signore li ha mandati a ispezionare la terra.
[11] Allora i cavalieri riferirono all' angelo del Signore: - Abbiamo percorso tutta la terra: ovunque c' è calma e tranquillità.
[12] L' angelo esclamò: - Signore dell' universo, eppure sono settant' anni che sei adirato con Gerusalemme e le altre città della regione di Giuda. Fino a quando non ne avrai pietà?
[13] Allora il Signore si rivolse all' angelo con parole di conforto.
[14] L' angelo, incaricato di parlarmi, mi ordinò di proclamare questo messaggio del Signore dell' universo: "Io amo tanto Gerusalemme la città di Sion,
[15] sono invece molto adirato con le nazioni troppo sicure di sé. Infatti, quando trattenevo la mia collera contro il mio popolo, esse hanno contribuito alla sua rovina.
[16] Quindi annunzio che io, il Signore dell' universo, sono ritornato a Gerusalemme per mostrarle la mia bontà. Il mio tempio sarà ricostruito ed anche la città".
[17] L' angelo mi disse di comunicare anche questo messaggio: "Io, il Signore dell' universo, annunzio che le mie città saranno di nuovo fiorenti. Sceglierò ancora Gerusalemme come la mia città, verrò in aiuto di Sion".