< Salmi 39

Listen to this chapter • 1 min
[1] Per il direttore del coro. Su melodia di "Idutun". Salmo di Davide.
[2] Avevo detto: "Starò attento: non peccherò parlando troppo, terrò a freno la mia lingua finché starò tra gente malvagia".
[3] Mi sono chiuso nel silenzio, ho taciuto anche più del necessario, ma il mio dolore è diventato acuto.
[4] Dentro di me avevo un gran fuoco, più pensavo e più mi sentivo scoppiare e così ho dovuto parlare:
[5] "Signore, fammi conoscere la mia fine e quanto durano i miei giorni: saprò come è fragile la mia vita!
[6] La mia vita, l' hai resa ben corta, di fronte a te la sua durata è un nulla. Ogni uomo è come un soffio,
[7] va e viene come un' ombra, la sua fatica è come un soffio, accumula ricchezze ma non sa a chi andranno".
[8] Allora, Signore, cosa posso aspettarmi? Sei tu la mia unica speranza!
[9] Liberami da tutti i miei peccati. Non espormi alla derisione degli sciocchi.
[10] Chiuso nel mio silenzio, non apro bocca, perché tutto è opera tua.
[11] Basta. Non tormentarmi più a lungo: sono sfinito sotto i colpi della tua mano.
[12] Tu castighi l' uomo per le sue colpe e come un tarlo distruggi quel che ha di più caro: l' uomo è davvero come un soffio!
[13] Ascolta la mia preghiera, Signore, tendi l' orecchio al mio grido, non essere insensibile alle mie lacrime. Perché presso di te sono solo un ospite, pellegrino, come i miei antenati.
[14] Distogli da me il tuo sguardo severo, perché io ritrovi il sorriso, prima di andarmene e non essere più.