< Numeri 22

Listen to this chapter • 6 min
[1] Gli Israeliti partirono e andarono ad accamparsi nelle steppe di Moab, a est del Giordano, all' altezza di Gerico.
[2] Balak, figlio di Zippor, che a quel tempo era re di Moab, venne a sapere quel che gli Israeliti avevano fatto agli Amorrei.
[3] Il re e tutto il popolo furono presi dal terrore davanti al numero degli Israeliti.
[4] Allora i Moabiti dissero ai capi Madianiti: "Questa massa di gente devasterà tutto, qui nelle vicinanze, come una mandria di buoi divora l' erba di un prato!".
[5] Balak mandò messaggeri da Balaam, figlio di Beor, il quale abitava a Petor, una città sulle sponde dell' Eufrate nel territorio degli Ammaviti. Furono incaricati di portare questo messaggio da parte del re: "un' intera nazione è uscita dall' Egitto e ora ricopre la superficie del territorio. Si sono accampati proprio vicino a me.
[6] Ti prego, vieni subito in mio aiuto; maledici questo popolo, perché è più forte del mio. Forse, così riuscirò a vincerlo e a cacciarlo via dal territorio. So bene questo: chi tu benedici, è benedetto, e chi tu maledici, è maledetto!".
[7] I capi di Moab e di Madian partirono con quanto era necessario per pagare l' indovino. Giunti da lui, gli riferirono il messaggio di Balak.
[8] Allora Balaam disse loro: "Fermatevi qui stanotte. Domani vi darò la risposta che il Signore mi comunicherà". I capi di Moab pernottarono a casa di Balaam,
[9] e Dio venne a domandare a Balaam: - Chi sono quelli che hai ospitato?
[10] Balaam gli rispose: - Sono messaggeri che il re di Moab Balak, figlio di Zippor, ha mandato da me per comunicarmi:
[11] "Il popolo uscito dall' Egitto ricopre la superficie del territorio. Vieni in mio aiuto e maledicilo. Forse così riuscirò a vincerlo e a cacciarlo via".
[12] Dio disse a Balaam: - Non andrai con loro e non maledirai quel popolo, perché io l' ho benedetto!
[13] Il mattino seguente, appena si alzò, Balaam disse ai messaggeri di Balak: "Tornate nel vostro paese. Il Signore non mi lascia venire con voi".
[14] I capi di Moab fecero ritorno da Balak e gli dissero: "Balaam ha rifiutato di accompagnarci".
[15] Balak incaricò altri messaggeri, scelti tra i capi. Furono più numerosi e più importanti dei primi.
[16] Si recarono da Balaam e gli riferirono questo messaggio: "Io, Balak, figlio di Zippor, ti prego: non rifiutare di venire da me!
[17] Ti colmerò di onori e farò tutto quel che mi chiederai. Vieni, maledici questo popolo!".
[18] Ma Balaam rispose ai messaggeri di Balak: "Anche se Balak mi desse tutto l' argento e l' oro del suo palazzo, io non potrei trasgredire gli ordini del Signore, mio Dio, in nulla: né in grandi né in piccole cose.
[19] Perciò fermatevi qui stanotte e io verrò a sapere quel che il Signore avrà da dirmi di nuovo".
[20] Durante la notte il Signore venne a dire a Balaam: "Se questi uomini sono venuti a chiamarti, parti pure con loro. Ma farai soltanto quel che ti indicherò".
[21] Al mattino Balaam sellò la propria asina e partì con i capi Moabiti.
[22] La partenza di Balaam provocò lo sdegno di Dio. Balaam cavalcava l' asina, accompagnato da due servitori. L' angelo del Signore andò a piazzarsi sulla strada per sbarrargli il passaggio.
[23] L' asina vide l' angelo del Signore fermo in mezzo alla strada con la spada in mano; allora si scostò e passò attraverso i campi. Balaam frustò l' asina per riportarla sulla strada.
[24] In seguito l' angelo del Signore andò a mettersi in un punto dove la strada era incavata: attraversava vigneti, e c' era un muretto sia da una parte sia dall' altra.
[25] L' asina vide l' angelo del Signore: si strinse contro il muretto e schiacciò il piede di Balaam. Egli la frustò di nuovo.
[26] L' angelo del Signore li sorpassò ancora e andò a mettersi in un passaggio della strada così stretto che non si poteva scansarlo né a destra né a sinistra.
[27] L' asina lo vide e si sdraiò per terra con il padrone in groppa. Allora Balaam fu preso da una violenta collera e prese l' asina a bastonate
[28] Il Signore diede all' asina la capacità di parlare ed essa disse a Balaam: - Che cosa ti ho fatto? è già la terza volta che mi batti!
[29] Balaam rispose: - Tu mi prendi in giro! Se avessi una spada, ti ucciderei!
[30] L' asina replicò: - Eppure io sono la tua asina, quella che hai sempre cavalcato fino ad oggi. Ho forse l' abitudine di comportarmi così con te? - No, - egli rispose.
[31] In quell' istante il Signore aprì gli occhi a Balaam, ed egli vide l' angelo con la spada in mano fermo in mezzo alla strada. Allora si inchinò e si gettò con la faccia a terra.
[32] L' angelo gli domandò: - Perché hai battuto per tre volte la tua asina? Io sono venuto a sbarrarti la strada, perché secondo me hai deciso questo viaggio alla leggera.
[33] L' asina mi ha visto e per tre volte si è scansata da me. Altrimenti ti avrei ucciso; l' asina invece l' avrei lasciata in vita.
[34] Balaam disse all' angelo del Signore: - Sono colpevole. Io non sapevo che tu eri fermo sulla strada davanti a me. Ma se questo viaggio ti fa dispiacere, me ne torno a casa!
[35] Rispose l' angelo: - No! Accompagna pure questi uomini; però pronunzierai soltanto le parole che io ti suggerirò. Allora Balaam riprese il cammino in compagnia dei messaggeri di Balak.
[36] Quando Balak venne a sapere che Balaam stava per arrivare, gli andò incontro fino alla città moabita di Ar, situata alla frontiera del suo territorio, sulle sponde del torrente Arnon.
[37] Disse a Balaam: - Perché non hai accettato di venire qui da me la prima volta che ho mandato i messaggeri a chiamarti? Credevi forse che io non sarei stato in grado di ricompensarti?
[38] Balaam rispose al re: - Ebbene, ora eccomi qui da te. Ma che cosa dire? Io sono autorizzato a pronunziare solo le parole che Dio porrà sulla mia bocca.
[39] Poi Balaam partì con Balak. Si recarono nella città di Cusot.
[40] Balak offrì in sacrificio tori e montoni e mandò una porzione delle loro carni a Balaam e ai capi che lo accompagnavano.
[41] Il mattino seguente Balak salì con Balaam su una collina dedicata al culto del dio Baal; di là si vedeva un settore dell' accampamento degli Israeliti.