< Neemia 3

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[1] Il sommo sacerdote Eliasib e i suoi colleghi ricostruirono la porta delle Pecore, la consacrarono e ne fissarono i battenti. Ripararono e consacrarono le mura fino alla torre dei Cento e a quella di Cananeel.
[2] Più avanti lavorarono alcuni uomini della città di Gerico e, dopo di loro, Zaccur figlio di Imri.
[3] La porta dei Pesci fu rifatta dai discendenti di Senaa. Essi fecero l' intelaiatura, montarono i battenti, le serrature e i catenacci.
[4] Nei quattro tratti successivi le riparazioni delle mure furono fatte da Meremot figlio di Uria, nipote di Akkoz; da Mesullam figlio di Berechia, nipote di Mezezabeel; da Zadok figlio di Baana,
[5] e dagli uomini del villaggio di Tekoa, esclusi i più importanti che si rifiutarono di piegare la schiena agli ordini dei sovrintendenti ai lavori.
[6] La porta Vecchia fu ricostruita da Ioiada figlio di Paseach e da Mesullam figlio di Besodia. Essi fecero l' intelaiatura, montarono i battenti, le serrature e i catenacci.
[7] I tratti successivi delle mura furono riparati da Melatia da Gabaon, Iadon da Meronot e dagli uomini venuti da Gabaon e da Mizpa. Essi arrivarono fino all' altezza della sede del governatore della regione occidentale.
[8] Uzziel figlio di Caraia, uno degli orefici, e Anania, uno dei profumieri, lavorarono a Gerusalemme fin quando giunsero all' altezza del muro largo.
[9] Nei tratti successivi lavorarono: Refaia figlio di Cur, capo di mezzo distretto di Gerusalemme;
[10] Iedaia figlio di Carumaf, che lavorava proprio di fronte a casa sua; Cattus figlio di Casabnia;
[11] Malchia figlio di Carim con Cassub figlio di Pacat-Moab, i quali restaurarono anche la torre del Forno,
[12] e Sallum figlio di Alloches, capo dell' altra metà del distretto di Gerusalemme, aiutato dalle sue figlie.
[13] La porta della Valle fu ricostruita da Canun e dagli abitanti di Zanoach. Essi fecero l' intelaiatura, montarono i battenti, le serrature e i catenacci. Ripararono anche circa cinquecento metri di mura fino alla porta del Letame.
[14] La porta del Letame fu ricostruita da Malchia figlio di Recab, capo del distretto di Bet-Cherem. Egli fece l' intelaiatura, montò i battenti, le serrature e i catenacci.
[15] La porta della Sorgente fu ricostruita da Sallum figlio di Col-Coze, capo del distretto di Mizpa. Egli fece l' intelaiatura, la ricoprì con un tetto e montò i battenti, le serrature e i catenacci. Poi riparò il muro alla piscina di Siloe, vicino al giardino del re, fino all' altezza della scalinata che porta alla Città di Davide.
[16] Il tratto successivo fu riparato da Neemia figlio di Azbuk, capo di metà del distretto di Bet-Zur. Egli arrivò al tratto di fronte alle tombe di Davide, fino allo stagno artificiale e alla caserma delle guardie.
[17] Nei tratti seguenti i lavori furono fatti dai leviti: Recum figlio di Bani; Casabia, capo di una metà del distretto di Keila, per conto del suo distretto;
[18] Binnui figlio di Chenadad, capo dell' altra metà del distretto di Keila con altri eviti;
[19] Ezer, figlio di Giosuè, capo del distretto di Mizpa, che lavorò dal tratto vicino alla salita del deposito di armi fino all' Angolo;
[20] Baruch figlio di Zaccai, impegnato nel tratto dall' Angolo all' ingresso della casa del sommo sacerdote Eliasib;
[21] Meremot, figlio di Uria e nipote di Akkoz, che lavorò di lì fino al termine delle proprietà di Eliasib.
[22] Nei tratti seguenti i lavori furono fatti dai sacerdoti abitanti nei dintorni:
[23] Beniamino e Cassub lavorarono di fronte alla loro casa; Azaria figlio di Maaseia e nipote di Anania lavorò anch' egli vicino a casa sua;
[24] Binnui figlio di Chenadad fece il tratto dalla casa di Azaria fino alla svolta sull' angolo;
[25] Palal figlio di Uzai lavorò dall' angolo fino alla torre che sporge dal palazzo reale, vicino al cortile della prigione. Pedaia figlio di Pareos e
[26] gli addetti al tempio, che abitavano nel quartiere dell' Ofel, lavorarono nel tratto verso est, fin davanti alla porta delle Acque e alla torre sporgente.
[27] Nel tratto seguente, dalla gran torre sporgente fino al muro dell' Ofel, lavorarono gli abitanti di Tekoa.
[28] A cominciare dalla porta dei Cavalli, lavorarono alcuni sacerdoti, ognuno nel tratto di fronte a casa sua.
[29] Più avanti, di fronte alla sua casa, lavorò Zadok figlio di Immer. Nei tratti seguenti lavorarono: Semaia figlio di Secania, custode della porta orientale;
[30] Anania figli di Selemia con Canun, sesto figlio di Zalaf; infine Mesullam figlio di Berechia, di fronte alla sua abitazione.
[31] L' orafo Malchia lavorò nel tratto fino alla casa degli inservienti del tempio, vicino alla porta della Guardia e fino all' Angolo che ha in alto una stanza.
[32] Gli altri orafi e i mercanti fecero l' ultimo tratto fino alla porta delle Pecore.
[33] Quando Sanballat venne a sapere che stavano ricostruendo le mura, si irritò moltissimo e cominciò a deriderci.
[34] In presenza dei suoi amici e dei soldati di Samaria, diceva: "Che cosa vogliono fare questi miserabili? Pensano di arrivare alla fine? Pensano veramente di far tutto in un giorno e di concludere con la celebrazione di un sacrificio? Credono di ridar vita a mucchi di macerie, ridotte in cenere dal fuoco?".
[35] Anche Tobia l' Ammonita, che stava dalla sua parte, ci prendeva in giro: "Che bel muro stanno facendo! Basta che ci salti su una volpe e crolla tutto".
[36] "O Dio nostro, - pregai, - guarda come ci deridono. Fa' che provino anche loro quel che ci fanno patire; provino disprezzo e insulto in terra d' esilio.
[37] Essi offendono quelli che sono impegnati alla ricostruzione: tieni conto di questo loro peccato, non dimenticare questa loro colpa".
[38] Tuttavia la ricostruzione andò avanti. Tutto il muro era arrivato a metà altezza e la gente lavorava con slancio.