< Marco 14

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[1] Mancavano intanto due giorni alla Pasqua degli Ebrei e alla festa dei Pani non lievitati. I capi dei sacerdoti e i maestri della Legge cercavano un modo per arrestare Gesù con un inganno, per poi ucciderlo.
[2] Infatti dicevano: "Non possiamo arrestarlo in un giorno di festa, perché altrimenti c' è pericolo di una rivolta popolare".
[3] Gesù si trovava a Betània, in casa di Simone, quello che era stato lebbroso. Mentre era a tavola, venne una donna con un vasetto di alabastro pieno di un profumo molto prezioso, nardo purissimo. La donna spaccò il vasetto e versò il profumo sulla testa di Gesù.
[4] Alcuni dei presenti, scandalizzati, mormoravano tra loro: "Perché tutto questo spreco di profumo?
[5] Si poteva venderlo per trecento monete d' argento e poi dare i soldi ai poveri!". Ed erano furibondi contro di lei.
[6] Ma Gesù disse loro: "Lasciatela in pace! Perché la tormentate? Questa donna ha fatto un' opera buona verso di me.
[7] I poveri, infatti, li avete sempre con voi e potete aiutarli quando volete, ma non sempre avrete me.
[8] Essa ha fatto quel che poteva, e così ha profumato in anticipo il mio corpo per la sepoltura.
[9] Io vi assicuro che in tutto il mondo, dovunque sarà predicato il messaggio del Vangelo, ci si ricorderà di questa donna e di quel che ha fatto".
[10] Poi, Giuda Iscariota, uno dei dodici discepoli, andò dai capi dei sacerdoti per aiutarli ad arrestare Gesù.
[11] Essi furono molto contenti della sua proposta e promisero di dargli dei soldi. Allora Giuda si mise a cercare un' occasione per fare arrestare Gesù.
[12] Il primo giorno della festa dei Pani non lievitati, quando gli Ebrei uccidevano l' agnello pasquale, i discepoli domandarono a Gesù: - Dove vuoi che andiamo a prepararti la cena di Pasqua?
[13] Gesù mandò due discepoli con queste istruzioni: - Andate in città. Là incontrerete un uomo che porta una brocca d' acqua. Seguitelo
[14] nella casa dove entrerà e lì parlate con il padrone. Gli direte: Il Maestro desidera fare la cena pasquale con i suoi discepoli, e ti chiede la sala.
[15] Allora egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala già pronta con i tappeti. In quella sala preparate per noi la cena.
[16] I discepoli partirono e andarono in città. Trovarono tutto come Gesù aveva detto e prepararono la cena pasquale.
[17] Quando fu sera Gesù venne con i dodici discepoli,
[18] e mentre erano a tavola e stavano mangiando, disse: "Io vi dico che uno di voi mi tradirà: quello che mangia con me".
[19] I discepoli diventarono tristi e cominciarono a domandargli, uno dopo l' altro: - Sono forse io?
[20] Gesù disse: - è uno dei Dodici, uno che intinge con me il pane nel piatto.
[21] Il Figlio dell' uomo sta per morire, così come è scritto nella Bibbia. Ma guai a quell' uomo per mezzo del quale è tradito. Per lui sarebbe stato meglio non essere mai nato.
[22] Mentre stavano mangiando, Gesù prese il pane, fece la preghiera di benedizione, spezzò il pane, lo diede ai discepoli e disse: "Prendete: questo è il mio corpo".
[23] Poi prese la coppa del vino, fece la preghiera di ringraziamento, la diede ai discepoli e tutti ne bevvero.
[24] Gesù disse: "Questo è il mio sangue, offerto per tutti gli uomini. Con questo sangue Dio conferma la sua alleanza.
[25] Io vi assicuro che non berrò più vino, fino al giorno in cui berrò il vino nuovo nel regno di Dio".
[26] Cantarono i salmi della festa, poi andarono verso il monte degli Ulivi.
[27] Gesù disse ai discepoli: - Tutti voi perderete ogni fiducia in me. Infatti nella Bibbia è scritto: Ucciderò il pastore e le pecore saranno disperse.
[28] Ma quando sarò risuscitato vi aspetterò in Galilea.
[29] Allora Pietro gli disse: - Anche se tutti gli altri perderanno ogni fiducia, io no!
[30] Gesù replicò: - Io invece ti assicuro che oggi, proprio questa notte, prima che il gallo abbia cantato due volte, già tre volte avrai detto che non mi conosci!
[31] Ma Pietro con grande insistenza continuava a dire: - Non dirò mai che non ti conosco, anche se dovessi morire con te! Anche gli altri discepoli dicevano la stessa cosa.
[32] Intanto raggiunsero un luogo detto Getsèmani. Gesù disse ai suoi discepoli: "Restate qui, mentre io pregherò".
[33] E si fece accompagnare da Pietro, Giacomo e Giovanni. Poi cominciò ad aver paura e angoscia,
[34] e disse ai tre discepoli: "Una tristezza mortale mi opprime. Fermatevi qui e state svegli".
[35] Mentre andava più avanti, cadeva a terra e pregava. Chiedeva a Dio, se era possibile, di evitare quel terribile momento.
[36] Diceva: "Abbà, Padre mio, tu puoi tutto. Allontana da me questo calice di dolore! Però, non fare quel che voglio io, ma quel che vuoi tu".
[37] Poi tornò dai discepoli, ma li trovò che dormivano. Allora disse a Pietro: "Simone, perché dormi? Non sei riuscito a vegliare un' ora?
[38] State svegli e pregate per resistere nel momento della prova; perché la volontà è pronta, ma la debolezza è grande!".
[39] Si allontanò di nuovo e ricominciò a pregare ripetendo le stesse parole.
[40] Poi tornò dai discepoli e li trovò che ancora dormivano. Non riuscivano a tenere gli occhi aperti e non sapevano che cosa rispondergli.
[41] Quando tornò da loro la terza volta disse: "Ma come? Voi ancora dormite e riposate? Ormai, dormite pure e riposate. è finita. L' ora è giunta. Il Figlio dell' uomo sta per essere consegnato nelle mani dei suoi nemici.
[42] "Alzatevi, andiamo! Colui che mi tradisce sta arrivando".
[43] Mentre Gesù ancora parlava, subito arrivò Giuda, uno dei Dodici, accompagnato da molti uomini armati di spade e bastoni. Erano stati mandati dai capi dei sacerdoti, dai maestri della Legge e dalle altre autorità.
[44] Il traditore si era messo d' accordo con loro. Aveva stabilito un segno e aveva detto: "Quello che bacerò è lui. Voi prendetelo e portatelo via con cautela".
[45] Subito Giuda si avvicinò a Gesù e disse: "Maestro!". Poi lo baciò.
[46] Allora gli altri lo presero e lo arrestarono.
[47] Ma uno di quelli che erano lì presenti tirò fuori la spada e colpì il servo del sommo sacerdote staccandogli un orecchio.
[48] Gesù disse: "Siete venuti a prendermi con spade e bastoni, come se fossi un delinquente!
[49] Tutti i giorni ero in mezzo a voi, insegnavo nel Tempio, e non mi avete mai arrestato. Ma tutto questo avviene perché si compia quel che dice la Bibbia".
[50] Allora i discepoli lo abbandonarono e fuggirono tutti.
[51] Dietro a Gesù veniva un ragazzo, coperto soltanto con un lenzuolo. Le guardie cercarono di prenderlo,
[52] ma egli lasciò cadere il lenzuolo e scappò via nudo.
[53] Portarono Gesù alla casa del sommo sacerdote e là si riunirono i capi dei sacerdoti, i maestri della Legge e le altre autorità.
[54] Pietro lo seguiva da lontano. Entrò fin dentro il cortile della casa e andò a sedersi in mezzo ai servi che si scaldavano vicino al fuoco.
[55] Intanto i capi dei sacerdoti e gli altri del tribunale cercavano un' accusa contro Gesù per poterlo condannare a morte, ma non la trovavano.
[56] Molte persone, infatti, portavano false accuse contro Gesù, ma dicevano uno il contrario dell' altro.
[57] Infine si alzarono alcuni con un' altra accusa falsa.
[58] Dicevano: "Noi l' abbiamo sentito dire: io distruggerò questo Tempio fatto dagli uomini e in tre giorni ne costruirò un altro non fatto dagli uomini".
[59] Ma anche su questo punto quelli che parlavano non erano d' accordo.
[60] Allora si alzò il sommo sacerdote e interrogò Gesù: "Non rispondi nulla? Che cosa sono queste accuse contro di te?".
[61] Ma Gesù rimaneva zitto e non rispondeva nulla. Il sommo sacerdote gli fece ancora una domanda: - Sei tu il Messia, il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?
[62] Gesù rispose: - Sì, sono io. E voi vedrete il Figlio dell' uomo seduto accanto a Dio Onnipotente. Egli verrà tra le nubi del cielo!
[63] Allora il sommo sacerdote, scandalizzato, si strappò la veste e disse: "Non c' è più bisogno di testimoni ormai!
[64] Avete sentito le sue bestemmie. Qual è il vostro parere?". E tutti decisero che Gesù doveva essere condannato a morte.
[65] Alcuni dei presenti cominciarono a sputargli addosso. Gli coprivano la faccia, poi gli davano pugni e gli dicevano: "Indovina chi è stato!". Anche le guardie lo prendevano a schiaffi.
[67] Pietro intanto era ancora giù nel cortile a scaldarsi. A un certo punto passò di là una serva del sommo sacerdote, lo vide, lo osservò bene e disse: - Anche tu stavi con quell' uomo di Nazaret, con Gesù.
[68] Ma Pietro negò e disse: - Non so proprio che cosa vuoi dire, non ti capisco. Poi se ne andò fuori del cortile, nell' ingresso; e intanto il gallo cantò.
[69] Quella serva lo vide e di nuovo cominciò a dire alle persone vicine: - Anche lui è uno di quelli!
[70] Ma Pietro negò di nuovo. Poco dopo, alcuni dei presenti gli dissero ancora: - Certamente tu sei uno di quelli, perché vieni dalla Galilea.
[71] Ma Pietro cominciò a giurare e a spergiurare che non era vero: - Io neppure lo conosco quell' uomo che voi dite!
[72] Subito dopo un gallo cantò per la seconda volta. In quel momento Pietro si ricordò di ciò che gli aveva detto Gesù: "Prima che il gallo abbia cantato due volte, già tre volte tu avrai dichiarato che non mi conosci". Allora scappò via e si mise a piangere.