< Giona 4

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[1] Giona ne rimase molto contrariato e, preso da sdegno,
[2] pregò: - Signore, già prima di partire da casa, lo dicevo che sarebbe andata a finire così. Ecco perché ho cercato di fuggire verso Tarsis! Lo sapevo che sei un Dio misericordioso e buono, molto paziente e benevolo, pronto a tornare sulle tue decisioni e a non punire.
[3] Quand' è così, Signore, tanto vale farmi morire. Per me è meglio morire che vivere.
[4] Il Signore gli rispose: - Ti sembra giusto prendertela così?
[5] Giona partì e si fermò ad est della città. Si fece una capanna e si sedette all' ombra ad aspettare. Voleva vedere che cosa sarebbe successo a Ninive.
[6] Allora il Signore Dio fece crescere una pianta accanto a Giona per fargli ombra e calmarlo. E Giona ne fu contento.
[7] Ma all' alba del giorno dopo Dio mandò un verme a divorare le radici della pianta, che si seccò.
[8] Quando il sole fu alto, Dio mandò un vento caldo dall' est. Il sole picchiava così forte sulla testa di Giona, che egli quasi svenne. A questo punto desiderò morire: "Per me, - disse, - è meglio morire che vivere".
[9] Ma Dio gli chiese: - Ti sembra giusto prendertela così per una pianta? - Sì, - rispose Giona, - perché non ne posso più!
[10] Il Signore allora gli disse: - Ti inquieti tanto per una pianta che tu non hai curato né hai fatto crescere. E per di più è durata solo un giorno e una notte!
[11] E io non dovrei preoccuparmi di Ninive, la grande città! Dopo tutto in essa vivono più di centoventimila persone che non sanno quello che è bene per loro, e molti animali.