< Giobbe 32

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[1] I tre amici di Giobbe non gli risposero più niente, perché egli si riteneva giusto.
[2] Ma Eliu, figlio di Barachele, della famiglia di Ram, che abitava a Buz si era molto adirato contro Giobbe. Era in collera perché Giobbe si considerava più giusto di Dio.
[3] Era in collera anche con i tre amici di Giobbe, perché non gli avevano saputo rispondere, né gli avevano mostrato il suo errore.
[4] Eliu era più giovane dei tre amici e per questo non aveva parlato prima con Giobbe.
[5] Quando però vide che i tre non rispondevano più nulla, perse la pazienza,
[6] e disse: "Giovane come sono, non ho osato dire il mio parere a voi che siete molto più anziani di me.
[7] Mi sono detto: meglio lasciare parlare gli anziani; essi faranno conoscere la sapienza accumulata negli anni.
[8] Tuttavia, è lo spirito, il soffio dell' Onnipotente che rende l' uomo intelligente.
[9] L' età da sola non rende sapienti, non sempre i vecchi hanno ragione.
[10] Perciò vi chiedo di ascoltarmi, anch' io dirò quel che ho imparato.
[11] Mentre aspettavo le vostre conclusioni, ho prestato orecchio ai vostri discorsi, alle parole ricercate;
[12] ho riflettuto su quel che avete detto, ma voi non avete smentito Giobbe, non avete confutato i suoi ragionamenti.
[13] Ora non dite: abbiamo trovato la giusta soluzione, tocca a Dio, non a noi, metterlo a tacere.
[14] Giobbe non ha rivolto contro di me i suoi discorsi e io non gli risponderò con i vostri ragionamenti.
[15] Amici, siete spaventati? Non rispondete più? Siete rimasti senza parole?
[16] Io ho aspettato, ma voi non parlate. Vi siete fermati e non rispondete.
[17] Perciò darò anch' io una risposta, anch' io farò conoscere la mia opinione.
[18] Ho molte cose da dire, se non parlo scoppio.
[19] Sono come il vino quando fermenta che spacca anche gli otri nuovi.
[20] Perciò parlerò e mi sfogherò, risponderò con le mie parole.
[21] Io sarò imparziale con tutti, non cercherò di piacere a nessuno.
[22] Se io sapessi adulare, il mio creatore mi punirebbe.