< Giobbe 23

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[1] Giobbe disse:
[2] "Amaro è il mio lamento, ancor oggi, a stento posso trattenere i miei gemiti.
[3] Come vorrei sapere dove si trova Dio! Mi presenterei davanti a lui,
[4] esporrei il mio caso, farei valere tutte le mie ragioni.
[5] Così ascolterei le sue risposte, capirei quel che ha da dirmi.
[6] Mi contrasterebbe Dio con tutta la sua forza? No, anzi, mi starebbe a sentire.
[7] Io sono onesto, gli parlerei di persona e Dio, il mio giudice, dovrà assolvermi per sempre.
[8] Però se vado ad est, Dio non c' è e neanche ad ovest lo incontro;
[9] a nord non lo vedo, anche se è all' opera; neanche a sud lo trovo, se si nasconde.
[10] "Se Dio mi esamina, mi troverà come l' oro puro, perché egli conosce ogni mio passo.
[11] Ho seguito fedelmente le sue orme, non mi sono scostato né a destra né a sinistra.
[12] Non ho trasgredito i suoi ordini, ho custodito come un' eredità le parole della sua bocca.
[13] Chi può fargli cambiare parere? Egli agisce come vuole.
[14] Farà quel che ha deciso per me, come decide ogni cosa per tutti.
[15] Perciò temo la sua presenza; se ci penso, ho paura di lui.
[16] Sono colpito dall' Onnipotente; chi mi fa tremare il cuore è Dio,
[17] non sono le tenebre, anche se sono circondato di oscurità.