< Geremia 8

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[1] Dice il Signore: "Allora tireranno fuori dai loro sepolcri le ossa dei re, dei capi di Giuda, dei sacerdoti, dei profeti e degli abitanti di Gerusalemme.
[2] Queste ossa non saranno più raccolte per essere sepolte, ma diventeranno letame per la terra. Le lasceranno sparse al sole, alla luna, alle stelle che essi hanno amato e servito, che hanno onorato e consultato, e davanti ai quali si sono prostrati.
[3] Gli uomini di questa nazione malvagia che riusciranno a sopravvivere, preferiranno morire piuttosto che continuare a vivere così nei luoghi dove io li ho dispersi. Lo assicuro io, il Signore dell' universo".
[4] Il Signore mi mandò a dire al suo popolo: "Quando uno cade, forse non si rialza? Se uno perde la strada, non torna forse indietro?
[5] Perché invece il mio popolo si è allontanato da me e non torna indietro? Sono ostinatamente malvagi e non vogliono tornare a me.
[6] Ho ascoltato attentamente, ma non dicono la verità. Nessuno rinunzia a commettere il male, nessuno riconosce di avere sbagliato. Ognuno tira dritto per la sua strada come un cavallo lanciato in battaglia.
[7] Anche la cicogna nel cielo sa quando è tempo di migrare; la tortora, la rondine e la gru sanno quando è tempo di tornare. Invece il mio popolo non sa riconoscere l' ordine stabilito dal Signore.
[8] Come potete credervi saggi soltanto perché avete la legge del Signore, dal momento che gli stessi vostri maestri l' hanno completamente falsata?
[9] I sapienti saranno coperti di vergogna, saranno confusi e fatti prigionieri. Essi hanno disprezzato la parola del Signore: quale sapienza possono avere?
[10] Perciò darò le loro mogli ad altri e i loro campi ai conquistatori perché tutti, poveri e ricchi, cercano solo di far denaro. Profeti e sacerdoti sono una massa di imbroglioni.
[11] Curano le piaghe del mio popolo come se si trattasse di un semplice graffio. "Va tutto bene", dicono, e invece non va bene niente.
[12] Dovrebbero vergognarsi per queste malvagità disgustose, ma non si vergognano affatto, non arrossiscono. Perciò cadranno come sono caduti altri; quando io li punirò, saranno abbattuti. Io, il Signore, ho stabilito così".
[13] Dice il Signore: "Voglio distruggerli completamente: non resterà neppure un grappolo nella vigna, nemmeno un frutto sul fico; anche le foglie appassiranno. Farò venire contro di loro gente che li calpesterà".
[14] Gli abitanti di Giuda dicono: "Perché ce ne stiamo senza far niente? Riuniamoci, entriamo nelle città fortificate e restiamo lì perché il Signore nostro Dio vuole farci morire. Ci fa bere acqua avvelenata, perché abbiamo peccato contro di lui.
[15] Aspettavamo la pace, ma non c' è stata; aspettavamo la guarigione, ma è arrivato il terrore.
[16] I nostri nemici sono già nella città di Dan. Sentiamo sbuffare i loro cavalli; al loro nitrito trema tutta la terra. I nemici sono venuti a saccheggiare il nostro territorio e le sue ricchezze, a distruggere le città con i loro abitanti".
[17] Dice il Signore: "Attenzione! Sto per mandare dei serpenti velenosi. Non riuscirete a incantarli, e vi morderanno".
[18] Il mio dolore è senza speranza mi sento venir meno.
[19] Da un capo all' altro del paese sento le grida del mio popolo: "Il Signore nostro re non è più in Sion?". Il Signore risponde: "E voi, perché mi avete offeso con i vostri idoli, con queste cose inutili portate dagli stranieri?".
[20] Il popolo grida: "è finita la mietitura, è passata l' estate, e noi non siamo stati salvati".
[21] Sono afflitto per la sventura che ha colpito il mio popolo, sono costernato, distrutto dal dolore.
[22] Non c' è nessuna medicina in Galaad, non si riesce a trovare un medico? Perché il mio popolo non è stato guarito?
[23] Vorrei che il mio capo fosse una fonte e i miei occhi una sorgente di lacrime, per piangere giorno e notte le vittime del mio popolo.