< Geremia 25

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[1] Il Signore affidò a Geremia questo messaggio per tutto il popolo di Giuda nel quarto anno del regno di Ioiakim, figlio di Giosia e re di Giuda. Quell' anno era il primo del regno di Nabucodonosor re di Babilonia.
[2] Il profeta Geremia allora si rivolse al popolo di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme e disse:
[3] "Dal tredicesimo anno del regno di Giosia re di Giuda e figlio di Amon fino ad oggi, sono ventitré anni che vi annunzio e vi ripeto continuamente quel che il Signore mi comunica. Voi però fate finta di non sentire.
[4] Oltre a me, il Signore ha sempre continuato a mandarvi altri profeti, suoi servi, ma voi non li avete ascoltati: nessuno ha prestato loro attenzione.
[5] Essi vi esortavano a smetterla con le vostre azioni malvagie, per continuare a vivere sulla terra che da tanto tempo il Signore aveva dato ai vostri antenati perché fosse vostra per sempre.
[6] Vi raccomandavano anche di non seguire divinità straniere, di non servirle e di non inginocchiarvi davanti a loro. Vi scongiuravano di non provocare il Signore con idoli costruiti da voi stessi, per non essere puniti da lui.
[7] Ma voi non avete ascoltato le parole del Signore; anzi l' avete addirittura provocato con i vostri idoli, attirandovi il suo castigo.
[8] "Ora, udite quel che vi dice il Signore dell' universo: Poiché non avete dato ascolto alle mie parole,
[9] chiamerò il mio servo Nabucodonosor re di Babilonia e mobiliterò le popolazioni del nord. Li farò venire a combattere contro questa terra e i suoi abitanti e contro le regioni vicine. Vi sterminerò e trasformerò una volta per sempre questa terra in un mucchio di rovine che strapperanno grida di orrore e di scherno. Ve lo dico io, il Signore.
[10] Farò cessare i vostri canti di gioia e di allegria, la voce dello sposo e della sposa. Si fermeranno le macine e si spegneranno le fiamme delle lampade.
[11] Tutta questa terra sarà trasformata in un mucchio di rovine e per settant' anni queste nazioni saranno schiave del re di Babilonia.
[12] "Passati i settant' anni, punirò il re di Babilonia e il suo popolo per i loro peccati. Lo dice il Signore. Interverrò contro la loro terra e la trasformerò per sempre in un deserto desolato.
[13] Farò venire su di essa tutte le sciagure e le minacce scritte in questo libro, cioè tutti i messaggi che ho affidato a Geremia riguardo alle nazioni straniere.
[14] Anche i Babilonesi a loro volta saranno sottomessi da grandi nazioni e da re potenti e così li ripagherò come meritano per il male commesso".
[15] Il Signore, Dio d' Israele, mi diede quest' ordine: "Prendi questa coppa di vino che io ti porgo: è simbolo della mia ira. Su, prendila, e falla bere a tutte le nazioni alle quali io ti mando.
[16] Quando berranno fino ad ubriacarsi, perderanno la testa a causa della guerra che io manderò contro di loro".
[17] Allora presi la coppa dalla mano del Signore e la feci bere a tutte le nazioni alle quali il Signore mi aveva mandato.
[18] Incominciai da Gerusalemme e dalle città di Giuda, con i loro re e capi. Li feci bere per distruggerli, rovinarli ed essere esempio di maledizione e di scherno, come avviene ancora oggi.
[19] Poi venne il turno degli altri: il faraone re d' Egitto, con i suoi ufficiali, i ministri e tutti gli Egiziani
[20] e i forestieri che vivono in Egitto; i re della regione di Uz; i re filistei delle città di Ascalon, Gaza, Accaron e i superstiti di Asdod;
[21] tutti gli abitanti delle regioni di Edom, Moab e Ammon;
[22] ire di Tiro e Sidone; re dei paesi che stanno al di là del mare;
[23] gli abitanti di Dedan, Tema e Buz; la tribù che si taglia i capelli sulle tempie;
[24] i re dell' Arabia; i re delle tribù del deserto;
[25] i re di Zimri, di Elam e della Media;
[26] tutti i re del nord, vicini e lontani, uno dopo l' altro. Insomma, feci bere da quella coppa tutti i regni che sono sulla terra e lasciai per ultimo il re di Sesach.
[27] Il Signore mi aveva incaricato di dire loro: "Il Signore dell' universo, Dio d' Israele, vi ordina di bere e ubriacarvi fino a vomitare e cadere a terra senza potervi rialzare a causa della guerra che manderà contro di voi".
[28] Poi aveva aggiunto: "Se qualcuno si rifiuta di prendere la coppa dalla tua mano e non vuole bere, lo farai bere per forza: è un ordine del Signore dell' universo.
[29] Io incomincio l' opera di distruzione proprio da Gerusalemme, la mia città. Le altre nazioni pensano forse di cavarsela? No di sicuro! Saranno punite perché farò scoppiare la guerra in tutti i popoli. Lo dico io, il Signore dell' universo.
[30] "Tu, Geremia, ripeterai fedelmente le mie parole e dovrai aggiungere: Il Signore ruggisce dall' alto, dalla sua santa dimora fa udire la voce come un tuono. Emette un ruggito potente contro il suo popolo; grida forte come quelli che pigiano l' uva. A tutti gli abitanti della terra,
[31] fino ai confini del mondo, giunge l' eco del suo grido. Il Signore ha iniziato un processo contro tutte le nazioni: ogni uomo è chiamato in giudizio e i colpevoli sono condannati a morte.
[32] Un disastro si propaga da una nazione all' altra, una grande tempesta si alza dall' estremità della terra". Così dice il Signore dell' universo.
[33] Allora non resterà più nessuno a piangere quelli che il Signore ha ucciso da un' estremità all' altra della terra. Nessuno raccoglierà i cadaveri per seppellirli saranno lasciati come concime nei campi.
[34] Urlate, capi del popolo, gridate, rotolatevi nella polvere, guide del gregge! Ora tocca a voi andare al macello: sarete abbattuti e fatti a pezzi come scelti montoni.
[35] Non c' è rifugio per i capi del popolo, non c' è scampo per le guide del gregge!
[36] Sentite le loro grida, udite le urla strazianti! Il Signore fa strage nel loro pascolo,
[37] la sua collera ardente distrugge gli ovili, prima tranquilli.
[38] Poi si allontana, il Signore, come un leone che lascia la sua tana. La sua collera si è scatenata, la spada ha distrutto ogni cosa: il paese è ridotto a un deserto.