< Geremia 22

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[1] Il Signore ordinò poi a Geremia di andare nel palazzo del re di Giuda per proclamare quest' altro messaggio:
[2] "Ascolta quel che dice il Signore, o re di Giuda che siedi sul trono di Davide. Lo dice per te, per i tuoi ministri e per i tuoi sudditi che entrano nel palazzo:
[3] Comportatevi in modo giusto e onesto e impedite ai prepotenti di sfruttare i poveri. Non cercate di approfittare dei forestieri, degli orfani e delle vedove: non trattateli male. Non uccidete gente innocente in questo luogo, dice il Signore.
[4] Se farete davvero quel che io vi comando, i discendenti di Davide potranno continuare a essere re. Potranno andare e venire attraverso le porte di questo palazzo sui carri o a cavallo, insieme ai loro ministri e ai loro sudditi.
[5] Ma se non ubbidirete ai miei comandi, quant' è vero che io sono Dio, il Signore, giuro che questo palazzo diventerà un mucchio di rovine".
[6] Minaccia del Signore contro il palazzo del re di Giuda: "Tu eri per me bello come le foreste di Galaad, come le vette del Libano. Eppure non esiterò a trasformarti in deserto, in un cimitero.
[7] Preparerò degli uomini, darò ad ognuno gli attrezzi, e li manderò contro di te per distruggerti. Taglieranno le tue magnifiche colonne di cedro e le getteranno nel fuoco.
[8] "Quando gli stranieri provenienti da molti paesi passeranno da queste parti, si domanderanno: "Perché il Signore ha trattato così questa grande città?".
[9] Allora si sentiranno rispondere: "Questo è accaduto perché i suoi abitanti hanno tradito il patto concluso con il Signore, e hanno onorato e servito divinità straniere".
[10] Non piangete per il re morto, non fate lamenti per lui. Piangete piuttosto per il re che parte piangete perché non tornerà più, non rivedrà il paese natio.
[11] Infatti, a proposito di Sallum, che è succeduto a suo padre Giosia re di Giuda, il Signore dice: "Egli è partito di qui e non tornerà più.
[12] Morirà nel paese dove lo hanno condotto prigioniero e non rivedrà più la sua terra".
[13] Guai a te che ti costruisci un palazzo senza rispettare la giustizia, e alzi nuovi piani in modo disonesto perché costringi gli altri a lavorare per te e ti rifiuti di pagarli.
[14] Tu dici: "Voglio costruirmi un palazzo grandioso con vasti saloni al piano superiore". Vi fai aprire grandi finestre, rivesti i muri con legno di cedro e lo fai dipingere di rosso.
[15] Ti illudi forse di essere un grande re per i rivestimenti di cedro del tuo palazzo? Tuo padre, Giosia, mangiava e beveva come te, ma agiva in modo giusto e onesto e perciò tutto gli andava bene.
[16] Egli difendeva i diritti dei poveri e tutti erano contenti. In questo modo dimostrava di conoscermi veramente.
[17] Tu, invece, guardi solo al tuo interesse e studi il modo di uccidere gli innocenti e di opprimere la gente con ferocia. Questo ti dice il Signore.
[18] Ecco quel che dice il Signore riguardo a Ioiakim re di Giuda figlio di Giosia: "Nessuno piangerà la sua morte e dirà: "è un grave lutto, fratello! è un grave lutto, sorella!". Nessuno piangerà la sua morte e dirà: "è un grave lutto, signore! è un grave lutto, maestà!".
[19] Trascineranno e getteranno il suo cadavere fuori delle porte di Gerusalemme: sarà sepolto come una bestia".
[20] Salite sul monte Libano e gridate, abitanti di Gerusalemme, andate sull' altipiano di Basan e urlate, gridate dalle montagne di Moab, perché tutti i vostri alleati sono stati sconfitti.
[21] Vi avevo avvertiti quando tutto andava bene, ma non avete voluto ascoltarmi. Vi siete sempre comportati così dall' inizio della vostra storia: non mi avete mai ubbidito.
[22] I vostri capi saranno spazzati via dal vento e i vostri alleati saranno fatti prigionieri: allora sarete svergognati e umiliati per tutto il male che avete commesso.
[23] Avevate preparato il vostro nido tranquillo tra i cedri fatti venire dal Libano: invece vi lamenterete tutti quando vi coglieranno dolori atroci come le doglie di una partoriente.
[24] Così dice il Signore a Conia figlio di Ioiakim, re di Giuda: "Anche se tu fossi l' anello della mia destra, il mio sigillo personale, giuro sulla mia vita che ti strapperò dal mio dito.
[25] Ti consegnerò nelle mani di quelli che ti vogliono uccidere e che ti mettono tanta paura: Nabucodonosor, re di Babilonia, e il suo esercito.
[26] Farò deportare te e tua madre in un paese straniero, ben diverso da quello dove siete nati, e là morirete entrambi.
[27] Anche se farete di tutto per ritornare nella vostra terra, non ci riuscirete".
[28] La gente si domanda: "Questo tale, questo Conia, è forse diventato una brocca incrinata che non serve più, un oggetto privo di interesse? Perché è stato scacciato via con i suoi figli e confinato in una regione che non conosce?".
[29] O terra, terra, terra! Ascolta quel che dice il Signore:
[30] "Registrate costui come uno senza figli. è un uomo fallito nella sua vita: nessuno dei suoi discendenti riuscirà a sedere sul trono di Davide e a regnare ancora in Giuda". Questo ha detto il Signore.