< Genesi 43

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[1] La carestia continuava a pesare sul paese.
[2] Quando la famiglia di Giacobbe ebbe finito il grano portato dall' Egitto, il padre disse ai suoi figli: - Tornate laggiù a comprare altri viveri.
[3] Giuda gli rispose: - Il governatore egiziano ha detto chiaramente che non ci riceverà se ci presentiamo a lui senza nostro fratello.
[4] Se dunque sei disposto a mandare con noi Beniamino, andremo laggiù e ti compreremo cibo.
[5] Ma se ti rifiuti non ci metteremo neanche in viaggio, perché quell' uomo ha detto: "Se insieme a voi non ci sarà vostro fratello, non tratterò con voi".
[6] - E perché mai gli avete detto di avere ancora un fratello? - esclamò Giacobbe. - Mi avete proprio rovinato!
[7] Essi risposero: - Quel tale ci ha rivolto precise domande su noi stessi e la nostra famiglia: "Vostro padre è ancora in vita? - ha voluto sapere; - avete altri fratelli?". E noi abbiamo risposto a quelle domande. Chi poteva immaginare che poi ci avrebbe detto di portargli nostro fratello?
[8] Giuda intervenne: - Padre mio, lascia che Beniamino venga con me. Noi dobbiamo partire, se vogliamo sopravvivere: tu, noi e le nostre famiglie.
[9] Ti prometto che riavrai tuo figlio: se non te lo ricondurrò sarò per sempre colpevole verso di te.
[10] Se non avessimo perso tanto tempo, a quest' ora saremmo già andati e tornati due volte!
[11] E va bene, se non se ne può fare a meno! - rispose allora Giacobbe, loro padre; - fate così: prendete con voi alcuni dei prodotti migliori di questa terra e fatene dono a quell' Egiziano: resina profumata, un po' di miele, aromi, laudano, pistacchi e mandorle.
[12] Riportate i soldi che avete trovato nell' aprire i vostri sacchi: forse c' è stato un errore. E portate con voi un' altra somma.
[13] Prendete vostro fratello Beniamino e ritornate da quell' uomo in Egitto.
[14] E Dio Onnipotente faccia in modo che egli abbia pietà di voi e vi lasci ripartire con i vostri fratelli Simeone e Beniamino. Quanto a me, se dovrò proprio perdere tutti i miei figli, rimarrò solo.
[15] I fratelli prepararono i regali e le somme di denaro, poi si recarono in Egitto con Beniamino e si presentarono a Giuseppe.
[16] Quando Giuseppe vide che c' era anche Beniamino, disse al capo della sua servitù: "Porta questa gente nel mio palazzo perché oggi a mezzogiorno saranno miei ospiti. Poi fa' macellare e cucinare un buon capo di bestiame".
[17] Quell' uomo esegui gli ordini: condusse gli ospiti a casa di Giuseppe.
[18] Quando essi videro che li portavano verso il palazzo ebbero molta paura. Pensavano: "Certamente ci fanno entrare qui per i soldi che l' altra volta sono stati messi nei nostri sacchi! Ora gli Egiziani ci salteranno addosso e ci bastoneranno. Poi ci porteranno via gli asini e ci faranno schiavi".
[19] Allora, quando già erano sulla soglia del palazzo, si accostarono al capo della servitù
[20] e gli dissero: "Scusaci, signore, noi siamo già stati qui una volta a comprare viveri.
[21] Ma quando ci siamo fermati per la notte e abbiamo aperto i nostri sacchi, ciascuno di noi ha trovato nel suo sacco esattamente la somma che aveva pagato. Noi, ora, questo denaro lo abbiamo riportato
[22] e ne abbiamo con noi dell' altro per comprare ancora viveri. Non sappiamo assolutamente chi sia che ha rimesso il nostro primo denaro nei nostri sacchi".
[23] "State calmi, non preoccupatevi, - rispose il capo della servitù. - è il vostro Dio, il Dio di vostro padre che ha rimesso un tesoro nei vostri sacchi. Il vostro denaro, ad ogni modo, io l' ho ricevuto".
[24] Liberò subito Simeone, li condusse nel palazzo di Giuseppe. Poi fece loro portare acqua per lavarsi e dare foraggio agli asini.
[25] Avvertiti che avrebbero pranzato li a mezzogiorno, in attesa di Giuseppe prepararono i loro doni.
[26] Quando Giuseppe arrivò a casa gli diedero i regali e si inchinarono fino a terra.
[27] Giuseppe chiese loro come stavano, poi disse: - Sta bene il vostro vecchio padre di cui mi avete parlato? Vive ancora?
[28] - Sì, nostro padre, il tuo servitore, - essi risposero, è ancora in vita. E sta bene! E si inchinarono rispettosamente.
[29] Poi Giuseppe guardò Beniamino, suo proprio fratello, figlio della stessa madre, e disse: - è questo il vostro fratello più giovane, di cui mi avete parlato? Aggiunse: - Dio ti benedica, figlio mio!
[30] Commosso davanti a suo fratello, uscì in fretta per non piangere, ma entrato in camera sua scoppiò in pianto.
[31] Lavatosi in fretta, tornò con gli altri. Si riprese e ordinò di servire il pranzo.
[32] Giuseppe fu servito a un tavolo, i suoi fratelli a un altro. A un altro tavolo ancora venne portato il pranzo agli Egiziani invitati da Giuseppe. Essi non possono mangiare con gli Ebrei: lo vietano le loro osservanze religiose.
[33] I fratelli sedevano di fronte a Giuseppe e i posti erano stati loro assegnati in ordine di età, dal primogenito al minore, perciò si guardavano l' un l' altro con stupore.
[34] Giuseppe fece loro servire alcune porzioni prese dal suo stesso tavolo e le razioni di Beniamino erano cinque volte più grandi delle altre. Giuseppe bevve vino con loro e tutti furono insieme molto allegri.