< Genesi 33

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[1] Giacobbe scrutò l' orizzonte e vide che Esaù avanzava con quattrocento uomini. Allora divise i figli in tre gruppi tra Lia, Rachele e le due serve.
[2] Mise davanti le due serve e i loro figli, dietro Lia e i suoi figli e, come ultimi, Rachele e Giuseppe.
[3] Egli stesso passò davanti a tutti e si inchinò sette volte fino a terra prima di arrivare vicino a suo fratello.
[4] Ma Esaù gli corse incontro, lo abbracciò, se lo strinse al petto, lo baciò e piansero.
[5] Quando Esaù vide le donne e i bambini chiese: - Chi sono questi che ti accompagnano? - Sono i figli che Dio ha dato a me tuo servitore, - rispose Giacobbe.
[6] Allora si avvicinarono le serve con i loro figli e si inchinarono.
[7] Poi si avvicinarono e si inchinarono Lia e i suoi figli e infine fecero lo stesso Rachele e Giuseppe.
[8] Esaù chiese: - Perché hai mandato avanti quei greggi che ho incontrato? - Volevo ottenere da te una buona accoglienza, signor mio! - rispose Giacobbe.
[9] - Ma, caro fratello, - rispose Esaù, - io ho beni a sufficienza! Tieniti pure i tuoi.
[10] - No! Te ne prego! - si mise a insistere Giacobbe. - Se veramente non mi serbi alcun rancore, accetta il regalo che ti faccio. Incontrare te è stato per me come incontrare Dio, perché mi hai accolto amorevolmente.
[11] Accetta perciò, ti prego, il regalo che ti ho mandato, perché Dio è stato generoso con me e io ho di tutto in abbondanza. Tanto insistette che Esaù finì con l' accettar
[12] e gli disse: - Su! Mettiamoci in marcia; io ti accompagnerò.
[13] - Ma tu sai, signor mio, - obiettò Giacobbe, - che i miei figli sono delicati e che le mie pecore e le mie mucche allattano i piccoli. Se forzo l' andatura di questo bestiame, anche solo per un giorno, morrà tutto quanto!
[14] Perciò, mio signore, ti prego, vai avanti a me, tuo servitore. Io invece procederò lentamente, secondo il passo del bestiame e di questi fanciulli, finché ti raggiungerò a Seir.
[15] Esaù disse: - Ti lascerò a disposizione almeno una parte della gente che mi accompagna. - Non è il caso, - rispose Giacobbe; - a me basta avere avuto una buona accoglienza presso di te, mio signore.
[16] Così in quello stesso giorno Esaù ritornò sui suoi passi verso Seir.
[17] Giacobbe invece si avviò verso Succot dove costruì una casa per sé e fece alcune capanne per il suo bestiame. Perciò chiamò quel luogo Succot (Capanne).
[18] Di ritorno dalla Mesopotamia, Giacobbe arrivò sano e salvo alla città di Sichem, in Canaan, e si accampò di fronte alla città.
[19] Poi comprò dai discendenti di Camor, fondatore di Sichem, quella parte di terra dove aveva piantato le sue tende. La pagò cento pezzi d' argento.
[20] Costruì un altare e lo chiamò "El, il Dio d' Israele".