< Esdra 8

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[1] Questi sono i capi famiglia che partirono con me da Babilonia, durante il regno di Artaserse. Di ciascuno è scritto l' antenato che dà il nome alla famiglia:
[2] Ghersom dei discendenti di Finees; Daniele dei discendenti di Itamar; Cattus, figlio di Secania, dei discendenti di Davide;
[3] Zaccaria dei discendenti di Paros: con lui sono stati registrati centocinquanta uomini;
[4] Elioenai, figlio di Zerachia, dei discendenti di Pacat-Moab, con duecento uomini;
[5] Secania, figlio di Iacaziel, dei discendenti di Zattu, con trecento uomini;
[6] Ebed, figlio di Gionata, dei discendenti di Adin, con cinquanta uomini;
[7] Isaia, figlio di Atalia, dei discendenti di Elam, con settanta uomini;
[8] Zebadia, figlio di Michele, dei discendenti di Sefatia, con ottanta uomini;
[9] Obadia, figlio di Iechiel, dei discendenti di Ioab, con duecentodiciotto uomini;
[10] Selomit, figlio di Iosifia, dei discendenti di Bani, con centosessanta uomini;
[11] Zaccaria, figlio di Bebai, dei discendenti di Bebai, con ventotto uomini;
[12] Giovanni, figlio di Akkatan, dei discendenti di Azgad, con centodieci uomini;
[13] Elifelet, Ieiel e Semaia, gli ultimi dei discendenti di Adonikam, con sessanta uomini;
[14] Utai e Zaccur, dei discendenti di Bigvai, con settanta uomini.
[15] Ho radunato tutti questi uomini presso il fiume che scorre verso la località di Aava, e siamo rimasti accampati là per tre giorni. Ho passato in rassegna il popolo e i sacerdoti, ma non ho trovato nessun levita.
[16] Allora ho convocato alcuni capi: Eliezer, Ariel, Semaia, Elnatan, Iarib, Natan, Zaccaria, Mesullam e due sapienti nella legge, Ioiarib e Elnatan.
[17] Li ho mandati da Iddo, capo del villaggio di Casifia, con un messaggio per lui e per i suoi fratelli che facevano parte degli addetti al tempio. Gli chiedevo di mandarmi alcuni uomini per il servizio del tempio del nostro Dio.
[18] Anche questa volta Dio ci ha aiutati: infatti essi ci hanno mandato un Israelita di buon senso, il levita Serebia, discendente di Macli. Egli è venuto da noi con diciotto tra figli e fratelli.
[19] Sono venuti anche Casabia e Isaia, discendenti di Merari, con venti tra figli e fratelli.
[20] Infine ci hanno mandato duecentoventi addetti al tempio, assegnati al servizio dei leviti fin dal tempo del re Davide. Tutti sono stati registrati con i loro nomi.
[21] Poi, presso il fiume Aava, ho proclamato un digiuno. Volevamo sottometterci al nostro Dio, per chiedergli un viaggio felice per noi, i nostri bambini e tutti i nostri beni.
[22] Infatti, mi vergognavo di chiedere al re una scorta armata di cavalieri per difenderci dai nemici durante il viaggio. Anzi, avevo detto al re: "Il nostro Dio protegge quelli che lo servono, mentre colpisce con la sua potenza e la sua collera quelli che si allontanano da lui".
[23] Ecco perché abbiamo digiunato e invocato il nostro Dio: ed egli ha ascoltato la nostra preghiera.
[24] Poi ho scelto dodici tra i capi dei sacerdoti: Serebia e Casabia con dieci altri leviti.
[25] Ho pesato davanti a loro l' argento, l' oro e gli oggetti che il re, con i suoi consiglieri e funzionari, e gli Israeliti residenti in Babilonia avevano offerto per il tempio del nostro Dio.
[26] Ho consegnato loro: quasi 22 tonnellate d' argento, 100 oggetti d' argento del peso complessivo di 70 Kg; 34 quintali di oro;
[27] inoltre, venti coppe d' oro del peso complessivo di quasi 8 Kg e mezzo e 2 oggetti di rame splendente preziosi come l' oro.
[28] Poi ho detto: "Voi siete consacrati al Signore; anche questi oggetti sono sacri e l' argento e l' oro sono offerte volontarie al Signore, Dio dei nostri padri.
[29] Custoditeli con cura fino a quando non li avrete consegnati ai capi dei sacerdoti e dei leviti e ai capifamiglia d' Israele, nelle sale del tempio, a Gerusalemme".
[30] Allora i sacerdoti e i leviti hanno preso in consegna l' argento, l' oro e gli oggetti sacri, per portarli a Gerusalemme, nel tempio del nostro Dio.
[31] Il dodici del primo mese siamo partiti dal fiume Aava verso Gerusalemme. Il nostro Dio continuava a proteggerci lungo il cammino e ci ha liberati dagli attacchi dei nemici e dei briganti.
[32] Arrivati a Gerusalemme, ci siamo riposati tre giorni.
[33] Il quarto giorno, dopo aver pesato di nuovo l' argento, l' oro, e gli oggetti sacri, li abbiamo consegnati nelle mani del sacerdote Meremot, figlio di Uria; con lui c' erano Eleazaro figlio di Finees e i leviti Iozabad, figlio di Giosuè, e Noadia, figlio di Binnui.
[34] Essi hanno fatto un controllo accurato di tutto e hanno registrato subito il numero e il peso degli oggetti.
[35] Allora, quelli che erano rimpatriati dall' esilio hanno offerto sacrifici al Dio d' Israele: novantasei montoni, settantadue agnelli e dodici capri come sacrificio per il perdono dei peccati: tutte queste offerte sono state bruciate sull' altare del Signore.
[36] Poi abbiamo consegnato la lettera con le disposizioni del re ai funzionari reali e ai governatori della regione occidentale. Da allora, questi ultimi hanno dato grandi aiuti al popolo e al tempio.