< Ester 8

Listen to this chapter • 3 min
[1] Quel giorno stesso il re regalò alla regina Ester tutti i beni di Aman, il nemico degli Ebrei. Ester parlò al re della sua parentela con Mardocheo, e così egli fu ammesso alla presenza del re.
[2] Assuero prese l' anello del sigillo, quello che prima aveva affidato ad Aman, e lo consegnò a Mardocheo. Ester poi incaricò Mardocheo di amministrare tutti i beni che erano stati di Aman.
[3] Ester fece al re un' altra richiesta. Si inginocchiò davanti a lui in lacrime e lo pregò con insistenza di salvare gli Ebrei dalla strage che Aman, l' Agaghita, aveva organizzato.
[4] Il re stese verso di lei il suo scettro d' oro. Allora Ester si alzò in piedi di fronte al re e disse:
[5] - Se ti sono cara, se io ti piaccio davvero e se la mia domanda ti sembra giusta, ascoltami. Fa' un decreto e annulla le lettere scritte da Aman, figlio di Ammedata l' Agaghita, per organizzare lo sterminio degli Ebrei in tutte le province.
[6] Come potrei assistere alla rovina del mio popolo? Come potrei sopportare lo sterminio dei miei fratelli?
[7] Il re Assuero rispose alla regina Ester e all' ebreo Mardocheo: - Ho già fatto impiccare Aman per il male che ha cercato di fare agli Ebrei; ho anche donato i suoi beni a Ester.
[8] Ma quelle lettere non possono più essere annullate, perché sono state scritte in mio nome e già sigillate col mio anello. Tuttavia vi autorizzo a dare altre disposizioni, quelle che riteniate necessarie a vantaggio degli Ebrei. Scrivete pure a mio nome e sigillate gli ordini col mio anello.
[9] Senza perdere tempo, il ventitré del terzo mese, il mese di Sivan, Mardocheo chiamò i segretari di corte e dettò gli ordini per tutti gli Ebrei, per i governatori, i prefetti e i funzionati delle centoventisette province dell' impero, dai confini dell' India fino all' Etiopia. Le lettere furono scritte nella lingua e con la scrittura di ogni popolazione. Agli Ebrei furono mandate dappertutto lettere nella loro lingua e scrittura.
[10] Mardocheo scrisse a nome del re e sigillò le lettere coll' anello regale. Poi le spedì per mezzo di corrieri ufficiali, equipaggiati con i veloci cavalli di razza dell' amministrazione.
[11] Nelle lettere era scritto che il re autorizzava gli Ebrei di qualsiasi località ad organizzarsi per la difesa. In caso di aggressione armata da parte di uomini di qualsiasi popolazione o provincia, gli Ebrei avevano il diritto di difendersi. Potevano combattere con le armi, uccidere tutti gli avversari, comprese donne e bambini, e impadronirsi dei loro beni.
[12] Queste disposizioni valevano per tutte le province dell' impero, ma solo per il giorno tredici del dodicesimo mese, o mese di Adar.
[13] Il contenuto del decreto doveva essere pubblicato come legge in ogni provincia e fatto conoscere a tutti, in modo che gli Ebrei fossero in grado di difendersi dai loro nemici nel giorno fissato.
[14] L' ordine era urgente. I corrieri regali salirono sui cavalli dell' amministrazione e partirono subito al galoppo. Intanto il decreto veniva pubblicato nella cittadella di Susa.
[15] Mardocheo uscì dalla reggia. Indossava una veste regale di lino e porpora viola e un mantello di bisso e porpora rossa; in testa aveva un magnifico turbante d' oro. A Susa vi furono grandi manifestazioni di gioia.
[16] Gli Ebrei erano felici per il trionfo: nei loro occhi brillava la gioia.
[17] Quando l' ordine del re giunse nelle varie città e province, gli Ebrei furono presi da gioia e allegria. Dappertutto fecero un giorno di festa e organizzarono banchetti. Molti, che appartenevano ad altre popolazioni, per paura si fecero Ebrei.