< 2 Timoteo 4

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[1] Davanti a Dio e davanti a Cristo Gesù che si manifesterà come re, quando verrà a giudicare i vivi e i morti, voglio farti una raccomandazione:
[2] predica la parola di Dio, insisti in ogni occasione, rimprovera, raccomanda e incoraggia, usando tutta la tua pazienza e la tua capacità d' insegnare.
[3] Perché ci sarà un tempo nel quale gli uomini non vorranno più ascoltare la sana dottrina, ma seguiranno le loro voglie: si procureranno molti nuovi maestri, i quali insegneranno le cose che essi avranno voglia di ascoltare.
[4] Non daranno più ascolto alla verità e andranno dietro alle favole.
[5] Tu pero sta' sempre in guardia, sopporta le sofferenze, continua il tuo lavoro di predicatore del Vangelo, porta a termine il tuo impegno a servizio di Dio.
[6] Quanto a me, ormai è giunta l' ora di offrire la mia vita come sacrificio a Dio. è il momento di iniziare il mio ultimo viaggio.
[7] Ho combattuto la buona battaglia, sono arrivato fino al termine della mia corsa e ho conservato la fede.
[8] Ora mi aspetta il premio della vittoria: il Signore, che è giudice giusto, mi consegnerà la corona di uomo giusto. Nell' ultimo giorno egli la consegnerà non solo a me, ma anche a tutti quelli che hanno atteso con amore il momento della sua apparizione.
[9] Fa' il possibile per venire presto da me,
[10] perché Dema mi ha abbandonato: ha preferito le cose di questo mondo ed è andato a Tessalonica. Anche Crescente e Tito sono andati via, uno verso la Galazia e l' altro in Dalmazia.
[11] Soltanto Luca è con me. Porta con te anche Marco, perché mi sarà utile nel lavoro a servizio di Dio.
[12] Tìchico l' ho mandato a Efeso.
[13] Quando vieni, portami il mantello che ho lasciato a Tròade, in casa di Carpo. Portami anche i libri, ma soprattutto le pergamene.
[14] Alessandro, il fabbro, si è comportato molto male con me: il Signore lo ripagherà in proporzione di quel che ha fatto.
[15] Non fidarti di lui, perché si è messo decisamente contro ciò che noi abbiamo predicato.
[16] La prima volta che ho dovuto difendermi in tribunale, nessuno mi è rimasto vicino. Mi hanno abbandonato tutti. Dio non voglia tenerne conto!
[17] Però il Signore è rimasto con me e mi ha dato la forza: di modo che, anche in quella occasione, io ho potuto annunziare il suo messaggio e farlo ascoltare a tutti quelli che non conoscono Dio. Allora il Signore mi ha liberato dal pericolo estremo.
[18] Egli mi libererà ancora da ogni male e mi salverà per farmi entrare nel suo regno eterno. A lui la gloria, per sempre! Amen.
[19] Salutami Prisca, Aquila e la famiglia di Onesiforo.
[20] Eràsto è restato a Corinto. Tròfimo l' ho lasciato a Mileto perché si era ammalato.
[21] Cerca di venire prima dell' inverno! Ti salutano Eubùlo, Pudènte, Lino, Claudia e tutti gli altri fratelli nella fede.
[22] Il Signore sia con te. La grazia di Dio sia con voi.