< 2 Re 19

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[1] Quando il re Ezechia ebbe udite queste notizie, si strappò anche lui le vesti, indossò un abito di sacco e si recò al tempio.
[2] Poi mandò il capo del palazzo reale Eliakim, il segretario Sebna e i sacerdoti più anziani dal profeta Isaia, figlio di Amoz. Anche loro si erano vestiti di sacco.
[3] Essi dissero a Isaia: "Ezechia ti manda a dire: Oggi è per noi una giornata di grande dolore, di castigo e di vergogna. Siamo come donne pronte a partorire ma troppo deboli per farlo.
[4] Il re d' Assiria ha mandato qui il suo luogotenente a insultare il Dio vivente. Spero che il Signore abbia udito le sue parole e lo punisca. Tu, Isaia, prega il Signore per quelli che finora son scampati al re d' Assiria".
[5] Agli inviati di Ezechia che erano venuti da lui, il profeta Isaia
[6] disse: "Riferite al vostro re questo messaggio del Signore: Non avere paura di quel che hai udito, degli insulti che mi hanno rivolto gli ufficiali del re d' Assiria.
[7] Farò in modo che il re d' Assiria riceva una notizia tale da costringerlo a tornare al suo paese: laggiù verrà ucciso".
[8] Il luogotenente del re d' Assiria seppe che il suo re aveva lasciato Lachis per andare a combattere a Libna e lo raggiunse in questa località.
[9] Sennacherib aveva avuto notizia che Tiraca, re d' Etiopia, era in marcia per combattere contro di lui. Allora mandò una seconda volta ambasciatori a Ezechia re di Giuda,
[10] con l' incarico di riferirgli questo messaggio: "Sta' attento che il Dio in cui confidi non ti inganni, quando dice che Gerusalemme non cadrà nelle mie mani.
[11] Tu hai sentito che cosa hanno fatto i re d' Assiria alle altre nazioni: sai che le hanno annientate! E tu dovresti salvarti?
[12] Quando i miei antenati hanno distrutto i popoli di Gozan, di Carran, di Rezef e di Eden in Telassar, i loro dèi non li hanno salvati.
[13] Pensa alla fine che hanno fatto i re di Camat, di Arpad, di Lair, di Sefarvaim, di Ena e di Avva!".
[14] Ezechia prese la lettera dalle mani degli ambasciatori e la lesse. Poi si recò al tempio e srotolò la lettera davanti al Signore
[15] e gli rivolse questa preghiera: "Signore, Dio d' Israele, tu che siedi in trono fra i cherubini, tu sei l' unico Dio per tutte le nazioni della terra! Tu hai creato il cielo e la terra!
[16] Tendi l' orecchio, Signore, e ascolta. Aprì gli occhi, Signore, e guarda. Ascolta le parole che Sennacherib ha mandato a dire per insultare te, il Dio vivente.
[17] è vero, Signore, che i re d' Assiria hanno distrutto molte nazioni e i loro territori
[18] e hanno bruciato i loro dèi. Ma questi non erano divinità, erano semplici pezzi di legno e di pietra, fatti dagli uomini, e così gli Assiri hanno potuto distruggerli.
[19] Ma ora, Signore, nostro Dio, liberaci dall' attacco di Sennacherib, e tutti i popoli della terra riconosceranno che soltanto tu, Signore, sei Dio!".
[20] Isaia, figlio di Amoz, mandò questo messaggio a Ezechia: "Questa è la risposta del Signore, Dio d' Israele: Ho udito la preghiera che mi hai rivolto a proposito di Sennacherib, re d' Assiria.
[21] Ed ecco la mia risposta contro di lui: Gerusalemme la fanciulla ti ha disprezzato, la città di Sion ti ha deriso, o Sennacherib!
[22] Ma sai tu chi hai insultato e ingiuriato? Contro chi hai alzato la voce? Verso chi sei stato insolente? Verso di me, il Santo d' Israele!
[23] I tuoi servi hai mandato a insultarmi con queste parole: in piedi sul mio carro, sono salito sulle cime dei monti, sulle vette del Libano. Ho abbattuto i suoi cedri più alti, i suoi pini più belli. Delle sue foreste i posti più remoti ho raggiunto.
[24] Ho scavato pozzi e bevuto le acque di terre straniere, posso asciugare al mio passaggio tutti i canali d' Egitto.
[25] Ma tu, Sennacherib, devi sapere: da tempo avevo questo progetto; l' ho pensato in tempi lontani, tutti ora l' ho realizzato. Era deciso che tu abbattessi grandi città fortificate.
[26] I loro abitanti, indifesi spaventati e storditi, erano simili all' erba dei campi o alle erbacee sui tetti, seccate dal vento d' Oriente.
[27] Io so tutto di te, quel che fai e dove vai: tu sei infuriato contro di me.
[28] Per questa tua ira e per l' insolenza che m' è giunta all' orecchio, ti metterò un anello al naso e tra le labbra un morso, per farti rifare all' indietro la strada che hai percorso fin qui".
[29] Poi Isaia disse a Ezechia: "Ecco un segno di quel che accadrà: quest' anno mangerete il grano cresciuto dalle spighe rimaste sul campo, l' anno prossimo il frutto dei semi caduti fuori del campo. Ma l' anno dopo seminate e mietete pure, piantate vigne e mangiate l' uva.
[30] I superstiti del regno di Giuda saranno di nuovo come piante con profonde radici e porteranno ancora frutto.
[31] Perché è certo che a Gerusalemme ci saranno superstiti e sul monte Sion sopravvissuti. L' amore ardente del Signore farà questo!
[32] Ecco quel che dice il Signore contro il re d' Assiria: Non entrerà mai in questa città, non vi lancerà contro una sola freccia, non l' attaccherà con soldati armati di scudi e contro di lei non alzerà terrapieni.
[33] Tornerà per la strada da dove è venuto, senza entrare in città. Io, il Signore, ho parlato!
[34] Difenderò Gerusalemme, io la salverò; lo farò per me e per Davide mio servo".
[35] Quella stessa notte un angelo del Signore fece morire centottantacinquemila uomini dell' esercito assiro. Al mattino, quando gli altri si alzarono non videro altro che cadaveri.
[36] Allora Sennacherib, re d' Assiria, tolse l' accampamento, tornò a Ninive e si trattenne in quella città.
[37] Mentre pregava nel tempio del suo dio Nisroch, due dei suoi figli, Adram-Melech e Sarezer, lo uccisero con la spada e fuggirono nella regione di Ararat. Un altro figlio, Assarhaddon, regnò al suo posto.