< 2 Cronache 26

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[1] All' età di sedici anni, Ozia figlio di Amazia, fu fatto re dal popolo del regno di Giuda, come successore di suo padre.
[2] Fu lui, dopo la morte del padre, a riconquistare e ricostruire la città di Elat.
[3] Ozia, che aveva sedici anni quando fu nominato re, regnò a Gerusalemme per cinquantadue anni. Sua madre si chiamava Iecolia ed era di Gerusalemme.
[4] Ozia fece la volontà del Signore come suo padre Amazia.
[5] Infatti, finché visse Zaccaria, un uomo che capiva le visioni mandate da Dio, Ozia seguì in tutto il Signore e il Signore gli diede successo.
[6] Ozia organizzò una guerra contro i Filistei e distrusse le mura delle città di Gat, Iabne e Asdod. Costruì fortezze nei dintorni di Asdod e nella regione dei Filistei.
[7] Dio lo aiutò a vincere i Filistei, gli Arabi che vivevano a Gur-Baal e i Meuniti.
[8] Questi ultimi pagarono un tributo a Ozia. Ozia divenne così potente che la sua fama si diffuse fino ai confini dell' Egitto.
[9] A Gerusalemme costruì torri fortificate sulla porta dell' Angolo, sulla porta della Valle e sull' Angolo.
[10] Fece anche costruire torri di guardia e scavare molte cisterne per l' acqua in zone desertiche, perché possedeva molto bestiame. Aveva contadini nella pianura e sull' altipiano e vignaioli in montagna e in collina. Egli si interessava molto dell' agricoltura.
[11] Ozia disponeva di un esercito sempre pronto a uscire in battaglia. Era diviso in squadroni, secondo le liste preparate dal segretario Ieiel e dal segretario Maaseia. L' esercito era comandato da Anania, ufficiale del re,
[12] e da duemilaseicento capifamiglia.
[13] I soldati ai loro ordini erano trecentosettemilacinquecento. Costituivano un esercito forte, pronto a combattere contro i nemici del re.
[14] Ozia fornì questo esercito di scudi, lance, elmi, corazze, archi e pietre per le fionde.
[15] A Gerusalemme fece piazzare sulle torri e sugli angoli delle mura macchine per lanciare frecce o grosse pietre. Le aveva inventate un esperto. Ozia ricevette molti aiuti e divenne così potente che la sua fama giunse lontano.
[16] Ozia si esaltò per il suo potere e finì con rovinarsi. Non rispettò più il Signore suo Dio. Una volta osò perfino entrare nella sala principale del tempio per bruciare l' incenso sull' altare dei profumi.
[17] Il sacerdote Azaria lo seguì con altri ottanta coraggiosi sacerdoti del Signore.
[18] Si schierarono davanti al re e gli dissero: "Non tocca a te, Ozia, bruciare l' incenso in onore del Signore. Possono farlo solo i sacerdoti, discendenti da Aronne, consacrati per questo. Esci da questo luogo santo! Stai commettendo un abuso che ti priverà della protezione di Dio, il Signore".
[19] Ozia stava presso l' altare dei profumi e aveva in mano l' incensiere per compiere il rito. Si adirò violentemente contro i sacerdoti, ma subito gli spuntò sulla fronte il segno di un terribile malattia.
[20] Il sommo sacerdote Azaria e gli altri sacerdoti lo guardarono e videro segno della malattia sulla fronte. Subito lo mandarono via dal tempio ed egli stesso si affrettò ad andarsene perché capì di essere stato colpito dal Signore.
[21] Il re Ozia rimase malato tutta la vita. Dovette vivere isolato da tutti e non poté più andare al tempio. Suo figlio Iotam era a capo della reggia e governava il paese.
[22] Gli altri fatti della vita di Ozia sono raccontati dal profeta Isaia figlio di Amoz.
[23] Quando morì, Ozia non fu sepolto nella tomba dei re, ma lì vicino, perché tutti sapevano da quale male era stato colpito. Dopo di lui regnò suo figlio Iotam.