< 2 Re 22

Listen to this chapter • 3 min
[1] Giosia divenne re all' età di otto anni e regnò per trentun' anni a Gerusalemme. Sua madre chiamava Iedida, era figlia di Adaia e veniva da Boscat.
[2] Giosia fece la volontà del Signore e seguì l' esempio del suo antenato Davide, senza mai prendere una strada diversa.
[3] Nel diciottesimo anno del suo regno, Giosia mandò al tempio il segretario Safan, figlio di Asalia e nipote di Mesullam,
[4] con quest' ordine: "Va' dal sommo sacerdote Chelkia e fagli contare il denaro che i custodi dell' ingresso hanno raccolto dal popolo come offerta al tempio.
[5] Chelkia dovrà consegnare questo denaro ai direttori dei lavori nel tempio, perché questi possano a loro volta pagare gli operai addetti alle riparazioni:
[6] falegnami, costruttori e muratori. Si dovranno inoltre comprare legname e pietre squadrate per fare le riparazioni.
[7] Non si dovranno eseguire controlli sul denaro consegnato loro, perché si comportano onestamente".
[8] Il sommo sacerdote Chelkia comunicò al segretario Safan: "Nel tempio ho trovato il libro della legge" e lo consegnò a Safan. Egli lo lesse,
[9] poi andò a far rapporto al re: "I tuoi funzionari hanno versato ai direttori dei lavori nel tempio il denaro che si trovava lì".
[10] Poi aggiunse: "Il sommo sacerdote Chelkia mi ha dato questo libro". E lo lesse al re.
[11] Quando udì quel che diceva il libro della legge, il re, turbato, si strappò i vestiti.
[12] Diede disposizioni al sacerdote Chelkia, ad Achikam, figlio di Safan, ad Acbor figlio di Michea, al segretario Safan e al ministro Asaia. Disse loro:
[13] "Andate a interrogare il Signore, per me e per tutto il popolo di Giuda, riguardo al contenuto del libro che è stato ritrovato. Il Signore è certamente in collera con noi, perché i nostri padri non hanno ascoltato quel che è scritto in quel libro e non l' hanno messo in pratica".
[14] Il sacerdote Chelkia, Achikam, Acbor, Safan e Asaia andarono da una profetessa di nome Hulda, che abitava nel quartiere nuovo di Gerusalemme. Era la moglie di un certo Sallum, figlio di Tikva e nipote di Carcas, guardarobiere del tempio. Le spiegarono ogni cosa.
[15] Hulda diede loro un messaggio da parte del Signore, Dio d' Israele, per il re. La parola del Signore era questa:
[16] "Io manderò una sciagura su Gerusalemme e sui suoi abitanti, come è scritto nel libro che il re di Giuda ha letto.
[17] Essi mi hanno abbandonato e hanno onorato altre divinità. Hanno provocato il mio sdegno con gli idoli da loro fabbricati. Per questo sono in collera contro Gerusalemme, e non è più possibile frenare la mia indignazione".
[18] La profetessa continuò: "Al re di Giuda, che vi ha mandati qui a interrogare il Signore, riferite anche queste parole del Signore, il Dio d' Israele:
[19] Hai ascoltato le minacce di rovina e di maledizione che ho pronunziato contro Gerusalemme e i suoi abitanti; ti sei umiliato, hai riconosciuto la tua colpa, hai pianto davanti a me e ti sei strappato i vestiti. Io, il Signore, ho ascoltato la tua preghiera.
[20] Ti lascerò morire in pace: non vedrai la rovina che manderò su Gerusalemme". Chelkia e gli altri riferirono al re questo messaggio.