< 2 Re 18

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[1] Ezechia, figlio di Acaz, divenne re di Giuda quando Osea, figlio di Ela, re d' Israele, era al suo terzo anno di regno.
[2] Ezechia aveva venticinque anni quando divenne re. Regnò a Gerusalemme per ventinove anni. Sua madre si chiamava Abi ed era figlia di un certo Zaccaria.
[3] Ezechia eseguì la volontà del Signore, proprio come il suo antenato Davide.
[4] Egli, infatti, eliminò i santuari sulle colline, fece sparire le stele, tagliò il palo sacro della dea Asera e fece a pezzi il serpente di bronzo costruito da Mosè. Fino a quel momento gli Israeliti avevano sempre offerto incenso a quel serpente, che era stato chiamato Necustan.
[5] Ezechia ebbe sempre fiducia nel Signore, Dio d' Israele. Nessun re di Giuda fu come lui, né prima né dopo.
[6] Fu sempre fedele al Signore, non si allontanò da lui e mise in pratica i comandamenti che il Signore aveva prescritto a Mosè.
[7] Il Signore fu con Ezechia, e così egli ebbe sempre successo. Si ribellò all' Assiria e non le fu più sottomesso.
[8] Riuscì a sconfiggere i Filistei fino a Gaza e dintorni, conquistando sia i posti di guardia sia le grandi città fortificate.
[9] Durante il quarto anno di regno di Ezechia, corrispondente al settimo di Osea, re d' Israele, Salmanassar, re d' Assiria, marciò contro la città di Samaria e l' assediò.
[10] Gli Assiri riuscirono a conquistarla dopo tre anni. Samaria fu presa nel sesto anno di regno di Ezechia, che corrisponde al nono di Osea, re d' Israele.
[11] Il re d' Assiria deportò gli abitanti del regno d' Israele in Assiria e li fece abitare a Calach, sul Cabor, fiume della regione di Gozan, e in città della Media.
[12] Tutto questo accadde perché gli Israeliti non avevano ubbidito alla voce del Signore loro Dio e avevano violato la sua alleanza; non avevano ascoltato né messo in pratica nulla di quel che aveva prescritto Mosè, servo del Signore.
[13] Nel quattordicesimo anno di regno di Ezechia, Sennacherib, re d' Assiria, venne ad assalire le città fortificate del regno di Giuda e le conquistò.
[14] Allora Ezechia, re di Giuda, mandò questo messaggio al re d' Assiria, che si trovava a Lachis: "Ho sbagliato, lo so. Rinunzia ad attaccarmi; imponimi invece un tributo e io lo pagherò". Così il re d' Assiria obbligò Ezechia, re di Giuda, a versare circa dieci tonnellate d' argento e una d' oro.
[15] Ezechia consegnò tutto l' oro che si trovava nel tempio e nel tesoro del palazzo reale.
[16] In quell' occasione, fece asportare le porte del tempio e gli stipiti che aveva fatto rivestire di metallo e consegnò tutto al re d' Assiria.
[17] Da Lachis, il re d' Assiria mandò dal re Ezechia un grande esercito guidato dal comandante in capo, da un alto ufficiale e dal luogotenente. Essi vennero fino a Gerusalemme e si fermarono al canale della vasca superiore, che si trovava presso l' argine del campo del Lavandaio.
[18] Chiesero di parlare al re. Vennero il capo del palazzo, Eliakim, figlio di Chelkia, il segretario Sebna e il portavoce del re, Ioach figlio di Asaf.
[19] Il luogotenente assiro disse loro: - Riferite a Ezechia questo messaggio del gran re, il re d' Assiria: Perché ti senti tanto sicuro?
[20] Tu pensi che per far guerra i discorsi valgano come un buon piano di battaglia o come il coraggio! In chi poni la tua sicurezza, per osare ribellarti contro di me?
[21] Tu hai fiducia nell' Egitto. Ma l' Egitto è come una canna spezzata; trapassa la mano di chi vi si appoggia. Ecco che cos' è il faraone per chi ha fiducia in lui!
[22] Voi mi risponderete che avete fiducia nel Signore, vostro Dio. Ma Ezechia gli ha distrutto tutti i santuari sulle colline e gli altari e ha detto agli abitanti di Giuda e di Gerusalemme di adorare il Signore soltanto davanti all' altare di Gerusalemme!
[23] Ezechia, prova a sfidare il mio imperatore, il re d' Assiria! - continuò il luogotenente. - Ti do io duemila cavalli, se riuscirai a trovare gli uomini per cavalcarli.
[24] Per i carri e i cavalli tu conti sull' Egitto: non potrai mettere in fuga uno solo degli ufficiali del mio re, neppure di quelli di grado più basso!
[25] E poi, credi che io abbia fatto una spedizione fin qui, per distruggere questo luogo, senza il consenso del Signore? è stato lui a dirmi di marciare contro questa terra e distruggerla!
[26] Allora Eliakim figlio di Chelkia, Sebna e Ioach risposero al luogotenente: - Parla aramaico, noi lo capiamo, non parlare ebraico perché il popolo, sulle mura, sente tutto.
[27] Ma il luogotenente rispose loro: - Tu credi che il mio Signore mi abbia mandato a dire queste cose soltanto a te e al tuo re? Riguardano anche la gente seduta sulle mura che sarà costretta, con voi, a mangiare i propri escrementi e a bere la propria orina.
[28] Il luogotenente si alzò e con voce forte cominciò a dire in ebraico: - Ascoltate il messaggio del gran re, il re d' Assiria:
[29] Attenti a non lasciarvi ingannare da Ezechia. Egli non è in grado di liberarvi dal mio assalto!
[30] E non lasciatevi convincere da lui a confidare nel Signore. Egli vi dirà che il Signore vi salverà e che questa città non cadrà nelle mani del re d' Assiria,
[31] ma voi non dategli retta. Ascoltate invece le parole del re d' Assiria: arrendetevi al mio successo; così ognuno potrà mangiare la sua uva e i suoi fichi e bere l' acqua del suo pozzo,
[32] fino a quando non verrò a prendervi per portarvi in una terra simile alla vostra, una terra che produce frumento e mosto, che ha pane e vigne, ulivi e miele. Vi lascerò in vita e non sarete uccisi. Non date ascolto a Ezechia: egli vi inganna, dicendovi che il Signore vi libererà.
[33] Gli dèi degli altri popoli hanno forse liberato il loro territorio dalla mano del re d' Assiria?
[34] Dove sono gli dèi di Camat e di Arpad? E quelli di Sefarvaim, di Ena e di Avva? Hanno forse liberato Samaria dalla mia mano?
[35] Nessun dio di nessuna nazione ha mai liberato il suo territorio dalla mia mano! Perché il Signore dovrebbe salvare Gerusalemme?
[36] Il popolo rimase in silenzio e non disse una parola, perché il re Ezechia aveva ordinato di non rispondere.
[37] Eliakim, figlio di Chelkia, capo del palazzo reale, il segretario Sebna e Ioach figlio di Asaf, portavoce del re, si presentarono al re Ezechia con i vestiti strappati per il dolore e gli riferirono le parole del luogotenente assiro.