< 2 Cronache 36

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[1] Il popolo del paese scelse come successore di Giosia suo figlio Ioacaz.
[2] Ioacaz divenne re all' età di ventitré anni e regnò a Gerusalemme tre mesi.
[3] Il re d' Egitto gli tolse il regno e impose al paese un tributo di circa trentacinque quintali d' argento e trentacinque chili d' oro.
[4] Il re d' Egitto nominò re di Giuda il fratello di Ioacaz, che si chiamava Eliakim, ma gli cambiò il nome in Ioiakim. Ioacaz fu portato prigioniero in Egitto.
[5] Quando divenne re, Ioiakim aveva venticinque anni e regnò a Gerusalemme undici anni. Egli andò contro la volontà del Signore suo Dio.
[6] Fu attaccato dal re di Babilonia, Nabucodonosor, che lo mise in catene e lo portò prigioniero a Babilonia.
[7] Nabucodonosor portò via parte degli oggetti sacri del tempio e li collocò nella sua reggia.
[8] Gli altri fatti della vita di Ioiakim, le azioni indegne da lui compiute e la sorte che gli toccò sono raccontate nel libro "I re di Giuda e d' Israele". Dopo di lui regnò suo figlio Ioiachin.
[9] Quando divenne re, Ioiachin aveva otto anni e regnò a Gerusalemme tre mesi e dieci giorni. Egli andò contro la volontà del Signore.
[10] All' inizio della primavera il re Nabucodonosor lo condusse prigioniero a Babilonia e portò via gli oggetti più preziosi del tempio. Al suo posto Nabucodonosor nominò re di Gerusalemme e Giuda Sedecia, zio di Ioiachin.
[11] Quando divenne re, Sedecia aveva ventun anni e regnò a Gerusalemme undici anni.
[12] Egli andò contro la volontà del Signore; anche quando il profeta Geremia lo rimproverò da parte del Signore non riconobbe le sue colpe.
[13] Nabucodonosor lo aveva costretto a giurargli fedeltà. Egli giurò in nome di Dio, ma poi gli si ribellò. Fu sempre ostinato e si rifiutò decisamente di tornare al Signore Dio d' Israele.
[14] Anche i capi dei sacerdoti e del popolo commisero infedeltà su infedeltà, seguirono i culti indegni degli altri popoli. Non rispettarono la santità del tempio che il Signore si era scelto in Gerusalemme.
[15] A più riprese, per mezzo dei suoi messaggeri, il Signore Dio dei loro padri mandò ad essi avvertimenti, perché amava il suo popolo e il suo tempio.
[16] Ma gli Israeliti derisero i suoi messaggeri, non presero sul serio le sue parole e si beffarono dei suoi profeti, finché l' indignazione del Signore contro il suo popolo fu tanta che non ci fu più rimedio.
[17] Allora il Signore mandò contro di loro il re di Babilonia e li abbandonò tutti in suo potere. I soldati furono uccisi perfino dentro il tempio; non furono risparmiati né i giovani né le ragazze né gli anziani né i moribondi.
[18] Nel tempio i Babilonesi presero tutto, portarono a Babilonia i tesori del tempio, della reggia e di tutti i ministri.
[19] Poi incendiarono il tempio, abbatterono le mura di Gerusalemme, bruciarono tutti gli edifici e distrussero ogni cosa di valore.
[20] I sopravvissuti al massacro furono deportati a Babilonia. Rimasero schiavi del re e dei suoi successori fino a quando sorse l' impero persiano.
[21] In questo modo si realizzò la parola del Signore annunziata dal profeta Geremia: "La terra sarà abbandonata per settant' anni per compensare tutti gli anni di riposo che non sono stati osservati".
[22] Nel primo anno del regno di Ciro re di Persia il Signore realizzò quel che aveva annunziato per bocca del profeta Geremia. Egli mosse dunque lo spirito di Ciro a diffondere in tutto il suo regno, a voce e per scritto, questo editto:
[23] "Così decreta Ciro re di Persia: Il Signore, Dio del cielo, ha dato in mio potere tutti i regni della terra e mi ha incaricato di costruirgli un tempio in Gerusalemme, città della Giudea. Perciò tutti quelli che appartengono al suo popolo possono partire e il Signore loro Dio li accompagni".