< 2 Cronache 33

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[1] Manasse divenne re all' età di dodici anni e regnò a Gerusalemme cinquantacinque anni.
[2] Egli andò contro la volontà del Signore e seguì le pratiche vergognose di quelle popolazioni che il Signore aveva privato delle loro terre per far posto agli Israeliti.
[3] Ricostruì i santuari sulle colline che suo padre Ezechia aveva distrutto, fece altari in onore degli dèi chiamati Baal; innalzò pali sacri alla dea Asera e li venerò. Seguì anche il culto degli astri e li adorò.
[4] Costruì altari perfino dentro il tempio di Gerusalemme, dove il Signore aveva promesso di essere presente per sempre.
[5] Nei due cortili del tempio pose altari per il culto degli astri.
[6] Bruciò in sacrificio i suoi figli nella valle di Ben-Innom. Praticò magie per conoscere il futuro e stregonerie e consultò quelli che interrogano i morti. Andò continuamente contro la volontà del Signore e provocò il suo sdegno.
[7] Fece anche costruire la statua di un idolo e la pose nel tempio del quale Dio aveva detto a Davide e a Salomone suo figlio: "lo, il Signore, ho scelto Gerusalemme tra tutte le località delle tribù d' Israele e sarò presente in questo tempio per sempre.
[8] Ho dato agli Israeliti questa terra e non permetterò che ne siano scacciati, ma a una condizione: devono osservare quel che ho loro comandato per mezzo di Mosè: tutta la legge con le sue prescrizioni e i suoi comandamenti".
[9] Manasse, invece, spinse gli abitanti di Gerusalemme e del regno di Giuda a comportarsi ancora peggio delle popolazioni che il Signore aveva distrutto per far posto agli Israeliti.
[10] Il Signore mandò avvertimenti a Manasse e al popolo, ma nessuno li ascoltò.
[11] Allora il Signore fece venire l' esercito assiro. Gli ufficiali del re d' Assiria fecero prigioniero Manasse, lo afferrarono con uncini, lo legarono con catene e lo portarono a Babilonia.
[12] Questa umiliazione scosse Manasse. Egli riconobbe le sue colpe davanti al Dio dei suoi padri
[13] e pregò il Signore di avere pietà di lui. Dio accolse la sua preghiera ed ebbe pietà di lui. Lo fece ritornare sul trono a Gerusalemme e, da allora, Manasse riconobbe che il Signore è il vero Dio.
[14] Tornato a Gerusalemme, Manasse fece costruire un muro di difesa molto alto all' esterno della Città di Davide. A ovest della fonte di Ghicon il muro costeggiava il torrente Cedron fino alla porta dei Pesci e circondava il quartiere dell' Ofel. Inoltre stabilì posti di guardia in tutte le città fortificate del territorio di Giuda.
[15] Eliminò i santuari di altre divinità, la statua che lui stesso aveva posto nel tempio e gli altari che aveva fatto costruire sulla collina del tempio e in Gerusalemme. Fece gettare le macerie fuori della città.
[16] Restaurò, invece, l' altare del Signore e fece offrire sacrifici di ringraziamento e celebrare banchetti sacri. Impose in tutto il regno il culto del Signore Dio d' Israele.
[17] Il popolo, però, continuò a offrire sacrifici sulle colline, ma solo al Signore suo Dio.
[18] Il resto della vita di Manasse è raccontato nella "Storia dei re d' Israele". In questa storia si leggono anche le parole che i profeti gli indirizzarono da parte del Signore Dio d' Israele e la preghiera che Manasse rivolse a Dio.
[19] Nel libro intitolato "Storia dei Profeti" si descrive come egli pregò e come Dio lo ascoltò e si racconta la storia della sua infedeltà e delle sue colpe. Infine si trova l' elenco delle località nelle quali, prima di riconoscere i suoi errori, egli aveva costruito santuari sulle colline, pali sacri e statue di idoli.
[20] Quando morì, Manasse fu sepolto in un terreno di sua proprietà. Dopo di lui regnò suo figlio Amon.
[21] Amon divenne re all' età di ventidue anni e regnò a Gerusalemme due anni.
[22] Andò contro la volontà del Signore come suo padre Manasse: onorò con sacrifici tutti gl' idoli che Manasse aveva fatto.
[23] A differenza di Manasse egli non riconobbe mai le sue colpe davanti Signore, anzi le aumentò sempre più.
[24] I sui ministri organizzarono una congiura contro di lui e lo uccisero nel suo palazzo.
[25] Ma il popolo del paese uccise i congiurati e, al posto di Amon, proclamò re suo figlio Giosia.