< 2 Cronache 23

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[1] Nel settimo anno il sacerdote Ioiada prese una decisione coraggiosa. Fece un patto con cinque comandanti di unità militari di cento uomini. Erano: Azaria figlio di Ierocam, Ismaele figlio di Giovanni, Azaria figlio di Obed, Maaseia figlio di Adaia ed Elisafat figlio di Zicri.
[2] Essi percorsero il regno di Giuda e radunarono da tutte le città i leviti e i capi delle famiglie d' Israele. Insieme andarono a Gerusalemme.
[3] Si radunarono in assemblea nel tempio e si impegnarono a sostenere il re. Ioiada disse loro: "Ecco l' erede al trono. Lui deve regnare, perché il Signore ha promesso il regno ai discendenti di Davide.
[4] Agirete divisi in tre gruppi. I sacerdoti e i leviti che faranno servizio di sabato staranno di guardia agli ingressi del tempio,
[5] un altro gruppo alla reggia e l' ultimo alla porta di Iseod. Il popolo si radunerà nei cortili del tempio.
[6] Nessuno deve entrare nel tempio, tranne i sacerdoti e i leviti di turno. Essi possono entrare perché sono consacrati, ma il popolo deve rispettare la proibizione data dal Signore.
[7] I leviti, con la spada in pugno, faranno cerchio intorno al re e lo seguiranno in ogni suo movimento. Chiunque tenterà di entrare nel tempio dovrà essere ucciso".
[8] I leviti e tutto il popolo fecero come aveva ordinato il sacerdote Ioiada. Ogni comandante radunò i suoi uomini: sia quelli che finivano il turno sia quelli che cominciavano il nuovo, perché Ioiada aveva sospeso il congedo a chi finiva il servizio in quel sabato.
[9] A ogni comandante di cento uomini il sacerdote Ioiada consegnò le lance e gli scudi grandi e piccoli, che erano custoditi nel tempio ed erano appartenuti a Davide.
[10] Per proteggere l' erede al trono, dispose gli uomini da un angolo all' altro del tempio e intorno all' altare, ognuno con la lancia in mano.
[11] Allora Ioiada fece venire Ioas, l' erede al trono, gli consegnò la corona e il documento con la legge dell' alleanza e Ioas fu proclamato re. Ioiada e i suoi figli lo consacrarono con l' unzione e un grido si levò: "Viva il re!".
[12] Atalia udì le voci della gente che accorreva ad acclamare il re e raggiunse la folla al tempio.
[13] Si accorse che, presso la colonna all' entrata del tempio, stava Ioas. Attorno a lui c' erano i comandanti e i trombettieri. Tutto il popolo manifestava la sua gioia mentre le trombe suonavano. I cantori, con i loro strumenti, guidavano le acclamazioni. Atalia, indignata, si strappò i vestiti e gridò: "è un tradimento!".
[14] Il sacerdote Ioiada non volle che Atalia fosse uccisa nel tempio. Chiamò i comandanti del servizio di guardia e ordinò: "Fate cerchio attorno a lei e portatela fuori del tempio: se qualcuno tenta di seguirla sarà condannato a morte!".
[15] Le guardie la trascinarono verso la reggia e, sulla soglia della porta dei Cavalli, la uccisero.
[16] Ioiada fece prendere al re e al popolo un solenne impegno: dovevano essere veramente il popolo del Signore.
[17] Poi tutti andarono al santuario del dio Baal. Lo demolirono, fecero a pezzi gli altari e le statue; uccisero Mattan, il sacerdote di Baal, davanti all' altare.
[18] Ioiada affidò ai sacerdoti leviti la custodia del tempio. A suo tempo, infatti, Davide li aveva suddivisi in gruppi per offrire nel tempio sacrifici completi, come è scritto nella legge di Mosè, e per accompagnare le celebrazioni con canti di gioia.
[19] A guardia delle porte del tempio mise i portinai: non dovevano lasciar entrare nessuno che fosse in qualche modo impuro.
[20] Ioiada, insieme con i comandanti militari, i capi, le autorità del popolo e tutta la gente, accompagnò in processione il re, attraverso la porta superiore, dal tempio fino alla reggia, e il re fu insediato sul suo trono.
[21] Tutti erano pieni di gioia e, ora che Atalia era stata uccisa, la città fu in pace.