< 1 Samuele 24

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[1] Davide abbandonò quel luogo e andò nel deserto roccioso di Engaddi.
[2] Di ritorno dall' inseguimento dei Filistei, Saul fu informato che Davide si trovava in quella zona.
[3] Prese con sé tremila soldati scelti fra tutti gli Israeliti e andò alla ricerca di Davide e dei suoi uomini nella zona di fronte alla Roccia dei Caprioli.
[4] Giunse ai recinti dei greggi che si trovavano lungo la strada. Là c' era una caverna, e Saul vi entrò per i suoi bisogni: proprio in fondo a quella caverna erano nascosti Davide e i suoi uomini.
[5] Essi suggerirono a Davide: - Come ti ha promesso, oggi il Signore mette il tuo nemico nelle tue mani perché tu ne faccia quel che vuoi. Davide andò a tagliare, senza farsi scoprire, un lembo del mantello di Saul,
[6] ma subito si sentì turbato per quel che aveva fatto
[7] e disse ai suoi uomini: - Il Signore mi impedisca di fare quel che voi dite contro il mio re. Mi aiuti a non alzare mai la mano contro l' uomo che egli ha consacrato re.
[8] Con queste parole Davide frenò i suoi uomini e non permise che assalissero Saul. Poi Saul si alzò, uscì dalla caverna e andò sulla strada.
[9] Anche Davide venne fuori dalla caverna e gridò dietro a Saul: - O re, mio signore! Saul si voltò. Davide si inchinò con la faccia fino a terra
[10] e continuò: - Perché ascolti chi dice che io voglio la tua rovina?
[11] Oggi hai visto con i tuoi stessi occhi che il Signore ti aveva messo in mio potere, là nella caverna. I miei uomini dicevano di ucciderti, ma io ti ho risparmiato la vita, perché non voglio alzare la mano contro di te, mio re, consacrato dal Signore.
[12] Guarda che cosa ho in mano: il lembo del tuo mantello, o mio re. Là nella caverna ho tagliato il tuo mantello, ma non ti ho ucciso. Riconosci che non ho intenzione di ribellarmi o di farti del male. Io non ho fatto nulla contro di te, tu invece cerchi di togliermi la vita.
[13] Giudichi il Signore tra me e te, vendichi lui la mia innocenza, ma io non alzerò mai la mano contro di te.
[14] Come dice un antico proverbio: "Il male viene dai malvagi": non sarò io a far del male a te.
[15] Contro chi stai combattendo, o re d' Israele? chi insegui? una pulce come me, un poveraccio!
[16] Il Signore sia giudice tra noi due: decida lui, mi esamini, mi giudichi e mi faccia giustizia nei tuoi confronti.
[17] Quando Davide ebbe finito di dire queste parole, Saul esclamò: "Sei proprio tu che hai parlato, Davide, figlio mio?" e scoppiò in pianto.
[18] Poi continuò: "Tu, Davide, sei giusto perché mi hai trattato con benevolenza; io invece ho torto perché ti ho voluto male.
[19] Oggi hai dimostrato la tua bontà verso di me, perché il Signore mi aveva messo in tuo potere e tu non mi hai ucciso.
[20] Nessuno, se incontra un nemico, lo lascia andare tranquillo per la sua strada. Il Signore ti ricompensi per quel che oggi hai fatto a me.
[21] Ora so che tu diventerai il re, e il regno d' Israele sarà stabile in mano tua.
[22] Perciò giurami, nel nome del Signore, che non farai scomparire la mia famiglia uccidendo i miei discendenti".
[23] Davide giurò e Saul tornò a casa sua, mentre Davide e i suoi uomini salirono nel loro nascondiglio.