< 1 Samuele 11

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[1] Circa un mese dopo, Nacas, re degli Ammoniti, assediò una città degli Israeliti, Iabes, nella regione di Galaad. Allora gli abitanti di Iabes gli proposero: - Fa' un trattato di pace con noi, e ti saremo sottomessi.
[2] Nacas rispose: - D' accordo, farò un trattato, ma soltanto a questa condizione: di cavare a ciascuno di voi l' occhio destro, così tutto il popolo d' Israele sarà umiliato.
[3] I capi di Iabes replicarono: - Concedici sette giorni di tempo. Manderemo messaggeri in tutto il territorio d' Israele e, se nessuno verrà in nostro aiuto, ci arrenderemo.
[4] I messaggeri arrivarono a Gabaa, la città di Saul, e riferirono al popolo quel che stava accadendo. Allora tutti levarono grida e lamenti.
[5] Saul tornava in quel momento dai campi con i buoi, domandò perché tutti piangessero, e gli riferirono le parole dei messaggeri di Iabes.
[6] Mentre egli ascoltava, lo spirito del Signore si impossessò di lui. Saul, in preda a un grande furore,
[7] prese un paio di buoi e li fece a pezzi, poi li mandò, per mezzo dei messaggeri, in tutto il territorio d' Israele con questa minaccia: "Così finirà il bestiame di quanti non seguiranno Saul e Samuele in battaglia". A questo avvertimento del Signore, il popolo si spaventò e tutti si presentarono compatti come un sol uomo.
[8] Saul li passò in rivista a Bezek: c' erano trecentomila uomini delle tribù d' Israele e tremila della tribù di Giuda.
[9] Poi mandò a dire agli abitanti di Iabes: "Domani, prima di mezzogiorno, sarete salvi". I messaggeri portarono la notizia a quelli di Iabes. Essi, pieni di gioia,
[10] dissero a Nacas, re degli Ammoniti: "Domani ci presenteremo davanti a voi, e farete di noi quel che vorrete".
[11] Ma, il mattino dopo, gli uomini di Saul, divisi in tre squadre, penetrarono nell' accampamento degli Ammoniti e fecero strage fino a mezzogiorno. I superstiti fuggirono sbandati: non ne rimasero due insieme.
[12] Allora il popolo disse a Samuele: - Dove sono adesso quelli che non volevano Saul come re? Consegnateli a noi e li metteremo a morte.
[13] Ma Saul rispose: - Nessuno dev' essere messo a morte in un giorno come questo: oggi il Signore ha salvato Israele.
[14] Intervenne quindi Samuele e disse al popolo: - Venite, andiamo a Galgala per confermare il nostro re.
[15] Tutto il popolo andò a Galgala e là, nel santuario, proclamò re Saul. Poi fecero un banchetto sacro davanti al Signore. Fu un momento di grande gioia per Saul e per tutti gli uomini d' Israele.